Svizzera

Controllo su investimenti esteri in Svizzera, definiti i parametri

Li ha fissati oggi il Consiglio federale in merito a un progetto che sarà posto in consultazione entro fine marzo 2022.

Per l'acquisizione di Syngenta, Chem China non ha dovuto chiedere l'autorizzazione alle autorità
(Keystone)
25 agosto 2021
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Il futuro controllo degli investimenti esteri in Svizzera, meccanismo voluto dal Parlamento, non deve minare né l'apertura né l'attrattiva della Svizzera. Gli obblighi internazionali del nostro Paese vanno inoltre rispettati. Sono i parametri fissati oggi dal Consiglio federale in merito a un progetto che sarà posto in consultazione entro fine marzo 2022.

Il meccanismo, proposto in una mozione dal "senatore" vallesano Beat Rieder (Centro), è una risposta alla politica "aggressiva" di acquisizioni da parte di aziende cinesi, sia in Svizzera che altrove. L'autore dell'atto parlamentare ha evocato "la situazione grottesca in cui un'impresa come Syngenta, con un valore d'acquisto di 43 miliardi di dollari, è stata rilevata da un investitore estero (Chem China ndr.) senza che questo debba ottenere l'autorizzazione delle autorità, contrariamente a quanto avviene per un semplice terreno edificabile".

Nel definire i parametri del futuro meccanismo, il governo ha stabilito che i controlli dovranno evitare possibili rischi e minacce per l'ordine pubblico e la sicurezza derivanti dall'acquisto di imprese svizzere da parte di investitori esteri. Si dovrà anche impedire significative distorsioni della concorrenza a seguito di rilevamenti da parte di attori esteri statali o parastatali.

I principali rischi potrebbero infatti provenire da investitori attivi in ambito statale. Per questo motivo, queste acquisizioni dovranno poter avvenire solo dopo essere state notificate e autorizzate, indica l'esecutivo. Per quanto riguarda gli investitori esteri privati, si dovrà definire quali settori sottostanno all'obbligo.

Tale obbligo si applicherà agli investimenti che implicano l'acquisizione del controllo di un'impresa svizzera. Nel testo sottoposto a consultazione verranno proposte alcune varianti alla definizione di "impresa svizzera".

In una nota, l'esecutivo ricorda però che si è sempre detto contrario al controllo degli investimenti esteri. Il rapporto costi-benefici non è infatti favorevole e la legislazione in vigore è sufficiente.

Esercitare una politica aperta nei confronti degli investimenti esteri è inoltre di "fondamentale importanza" per la nostra piazza economica. Ciò garantisce alle imprese elvetiche un sufficiente afflusso di capitali e competenze.

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