Svizzera

Scandalo Cum-Ex: fiscalista tedesco resta in carcere

Il Tribunale penale federale ha respinto la domanda di liberazione dell'avvocato fiscalista tedesco Hanno Berger,

L'avvocato Hanno Berger (Keystone)
16 agosto 2021
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Il Tribunale penale federale (Tpf) ha respinto la domanda di liberazione dell'avvocato fiscalista tedesco Hanno Berger, del quale Berlino chiede l'estradizione. Il 70enne è sospettato di essere coinvolto nello scandalo fiscale passato alla storia con il nome di "Cum-Ex", che sarebbe costato 400 milioni di euro alle autorità tedesche.

Berger era stato arrestato il 7 luglio scorso in una non meglio precisata località dei Grigioni su richiesta di Berlino, dopo che l'Ufficio federale di giustizia (UFG) aveva spiccato un mandato di cattura, indica una decisione pubblicata dalla Corte dei reclami penali del TPF. I Länder di Assia e Renania Nord-Vestfalia hanno avviato procedimenti nei suoi confronti e contro altre persone, ha precisato la Nzz.

Ricoverato in ospedale

A causa del suo stato di salute Berger è stato trasferito all'Ospedale cantonale di Coira, da dove è uscito due giorni dopo, quando i medici hanno constatato che non aveva più bisogno di cure ospedaliere. Da allora il 70enne tedesco si trova in carcere.

La Corte dei reclami penali ha deciso che Berger può rimanervi. Contrariamente al parere del medico curante, non sussiste alcun motivo per opporsi alla sua detenzione. Tutte le cure mediche necessarie possono essergli prodigate nell'ambito della sua incarcerazione.

Rischio di fuga

I giudici di Bellinzona escludono inoltre ogni altra misura alternativa a causa dell'elevato rischio di fuga. La cauzione di 100'000 franchi proposta dal fiscalista è stata giudicata "totalmente insufficiente" dall'UFG.

Non è escluso che Berger, che ha dichiarato un patrimonio di 5,5 milioni di franchi in Svizzera, disponga di altri beni. L'UFG non ha ancora deciso sulla domanda di estradizione. Il cittadino tedesco potrà fare ricorso contro questa decisione al momento opportuno.

Attraverso le transazioni "cum-ex" numerosi investitori hanno approfittato sull'arco di diversi anni di una lacuna della legge tedesca per arricchirsi a spese dello Stato. Il trucco consisteva nello spostare azioni con ("cum") e senza ("ex") diritto al dividendo avanti e indietro intorno alla data del versamento. Le autorità fiscali tedesche si sono così trovate a rimborsare imposte sulle plusvalenze che in realtà non erano state pagate. Questo meccanismo ha comportato perdite milionarie per lo Stato tedesco. La scappatoia fiscale è stata chiusa nel 2012.

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