Svizzera

Mario Fehr lascia il Partito socialista con effetto immediato

L'addio dopo 39 anni, motivato con tensioni crescenti con la direzione del partito

(Keystone)
18 giugno 2021
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Il consigliere di Stato zurighese Mario Fehr ha annunciato oggi che lascia il Partito socialista con effetto immediato. Il politico di lungo corso giustifica questa decisione con le tensioni sempre più grandi tra lui e la direzione del PS. Quest'ultima non voleva che l'attuale responsabile del Dipartimento cantonale della sicurezza si ripresentasse nel 2023.

Dopo dieci anni trascorsi nel governo cantonale, Fehr ha quindi deciso di rompere con il suo partito. Il proseguimento di una collaborazione con il PS non gli sembra più possibile. "La direzione del partito costituisce piuttosto un ostacolo al mio lavoro", ha dichiarato in una conferenza stampa oggi a Zurigo.

Le dimissioni di Fehr non sono una vera e propria sorpresa. Le relazioni tra il consigliere di Stato e il PS zurighese si sono deteriorate negli ultimi anni. Fehr si era temporaneamente autosospeso dalla sezione cantonale nel 2015 dopo che i Giovani socialisti zurighesi avevano presentato una denuncia nei suoi confronti.

"Sempre più a sinistra"

"In qualità di consiglieri di Stato, dipendiamo dal sostegno dei nostri partner politici", ha indicato il responsabile del Dipartimento cantonale della sicurezza. "Le tensioni con la direzione, sempre più ideologica e di sinistra, del PS della città e del canton Zurigo hanno reso questa cooperazione sempre più difficile per me, se non impossibile".

Dal canto suo, la sezione zurighese del Partito socialista ha indicato oggi che non auspicava una ricandidatura di Fehr alle elezioni cantonali del 2023. Le sue dimissioni non costituiscono quindi un fulmine a ciel sereno. Il PS avrebbe voluto informare su questa rottura alla fine delle vacanze estive, ma Fehr "ha deciso di farlo prima", hanno aggiunto i vertici socialisti.

"Delle dimissioni fanno sempre male, anche se sono il risultato di differenze inconciliabili", ha sottolineato il PS, che ha ringraziato Fehr "per l'impegno profuso durante numerosi anni". "Era noto a tutti che la cooperazione tra Mario Fehr e il partito non è sempre stata facile, in particolare nell'ambito dell'asilo "dove esistono grandi divergenze", viene precisato.

Insulti, denunce e procedimenti penali

Fehr ha invece deplorato l'intolleranza crescente nei confronti delle opinioni dissidenti all'interno del partito. Questa intolleranza si è manifestata sotto forma di insulti, denunce e procedimenti penali, ha affermato il consigliere di Stato. Stando a Fehr, non v'è probabilmente alcun altro partito che critica uno dei suoi "ministri" in questa maniera per anni.

Fehr ha quindi detto di voler preservare la sua capacità a governare e la sua credibilità. Lascia quindi il PS dopo 39 anni. Non ha l'intenzione di aderire a un altro partito politico, ha precisato.

Prima di essere eletto nel governo zurighese nel 2011, quale responsabile del Dipartimento della sicurezza, Fehr ha trascorso dodici anni in Consiglio nazionale (1999-2011). Alle ultime elezioni cantonali del marzo 2019, è stato rieletto al primo turno realizzando il miglior risultato personale davanti alla collega di partito Jacqueline Fehr.

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