Svizzera

Trasparenza dei finanziamenti, anche gli Stati si adeguano

I partiti dovranno rendere pubblici i finanziamenti sopra i 10'000 franchi ricevuti per l'elezione di politici o l'organizzazione di campagne di votazione

(Keystone)
10 giugno 2021
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Le nuove regole sulla trasparenza del finanziamento della politica varranno anche per i "senatori". Oggi il Consiglio degli Stati ha ceduto ed ha approvato le proposte uscite dalla conferenza di conciliazione con 31 voti contro 7 e 2 astenuti.

L'ultima divergenza che opponeva ancora le due Camere in merito alla pubblicazione del finanziamento per l'elezione dei politici o l'organizzazione delle campagne di votazione riguardava proprio l'estensione di tale obbligo anche all'elezione dei "senatori". Gli Stati si erano sempre opposti ricordando che tale elezione è di competenza cantonale, dal momento che i rappresentanti a Berna vengono eletti secondo le regole dei Cantoni.

Il Nazionale ha invece sempre voluto estendere le regole sulla trasparenza anche ai consiglieri agli Stati, precisando però che, contrariamente al Nazionale, queste valgono solo per i "senatori" eletti. Tale soluzione, adottata dalla conferenza di conciliazione, piace anche al comitato di iniziativa, dettosi pronto a ritirare la propria proposta qualora fosse passata questa versione.

Durante i dibattiti Jakob Stark (UDC/TG) ha criticato le nuove norme per i "senatori" definendole anticostituzionali. Un'opinione respinta sia dal relatore commissionale Daniel Fässler (Centro/AI) che dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter. Una volta eletti, i consiglieri federali sottostanno al diritto federale, è stato sottolineato.

Su tutti gli altri aspetti del controprogetto indiretto all'iniziativa popolare "Più trasparenza nel finanziamento della politica" i due rami del Parlamento si erano invece già accordati in precedenza, in particolare per quanto riguarda l'ammontare dei contributi (a partire da 15 mila franchi) e il finanziamento delle campagne di votazione (50 mila franchi).

L'oggetto passa ora al Consiglio nazionale che dovrà anch'esso esprimersi sulle proposte della conferenza di conciliazione. Il suo "sì" è praticamente scontato poiché quest'ultima ha ripreso in toto le argomentazioni della Camera del popolo. Il voto è previsto per martedì di settimana prossima.

L'iniziativa

L'iniziativa popolare "Per più trasparenza nel finanziamento della politica (Iniziativa sulla trasparenza)" - sostenuta da un comitato nel quale figurano fra gli altri esponenti di PS, Verdi, PBD e PEV - esige che i partiti politici rendano pubbliche tutte le donazioni del valore superiore a 10'000 franchi all'anno. Le formazioni rappresentate all'Assemblea federale dovrebbero inoltre pubblicare la lista dei "regali" ricevuti da persone fisiche o giuridiche.

Anche i conti annuali vanno resi noti, pubblicando il bilancio e indicando gli utili o le perdite realizzate. I partiti e i candidati che spendono più di 100'000 franchi per una campagna elettorale o di votazione dovrebbero poi presentare il loro budget prima dello scrutinio precisando la provenienza dei fondi superiori ai 10'000 franchi.

L'iniziativa vieta inoltre l'accettazione di donazioni anonime in denaro o in natura, prevedendo comunque delle eccezioni. Consiglio nazionale e degli Stati raccomandano la bocciatura della proposta di modifica costituzionale.
 
 

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