Svizzera

Via libera in Svizzera ai vaccini per tutte le donne incinte

Lo comunicano gli esperti, che considerano gli allentamenti decisi dal Consiglio federale giustificati dal miglioramento della situazione epidemiologica

(Keystone)
28 maggio 2021
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A partire dalla sesta settimana, anche le donne incinte senza particolari problemi di salute possono ora farsi vaccinare contro il coronavirus dopo aver consultato il medico.

Lo ha dichiarato oggi, nel corso del consueto incontro settimanale coi media per fare il punto sulla situazione epidemica, Patrick Mathys dell'Ufficio federale delle sanità pubblica (UFSP). Finora, ha rammentato, tale raccomandazione si applicava solo alle donne in stato interessante affette da patologie croniche oppure con contatti a rischio.

Allentamenti giustificati

Quanto alla situazione in generale, Mathys ha giudicato positivamente l'attuale tendenza al ribasso per quanto attiene alle infezioni, ai ricoveri e ai decessi causati dal Covid-19. Insomma, ha spiegato, la decisione del Consiglio federale di ordinare ulteriori aperture da lunedì è giustificata e, se la situazione continuerà a migliorare, altri allentamenti seguiranno. Anche le analisi delle acque reflue lasciano ben sperare.

Mathys ha spiegato che il trend positivo - paragonabile a quanto sta accadendo in Europa e nei Paesi confinanti - è imputabile al ritmo accelerato delle vaccinazioni, che hanno tra l'altro spinto verso il basso la mortalità per Covid. Il ritmo attuale potrà essere mantenuto anche grazie all'arrivo imminente di un milione di dosi del preparato messo a punto da Moderna.

Vaccino 12-16enni, ancora presto

Per quanto attiene all'immunizzazione dei giovani tra i 12 e i 16 anni, come avviene in Gran Bretagna col preparato di Pfizer, Mathys ha sostenuto che tale autorizzazione dipende da Swissmedic, che sta studiando i dati, ma che la possibilità di vaccinare anche i giovani sarebbe rallegrante: più persone sono immunizzate, meglio è, secondo il funzionario, anche perché ci sono casi di giovani ammalatisi gravemente.

In generale, grazie allo sviluppo attuale, l'UFSP ha deciso di avviare un'altra campagna di sensibilizzazione, in cui invita tutti a vaccinarsi ma anche a rispettare le regole igieniche e di distanziamento. Insomma, nonostante la tendenza positiva, bisogna rimanere vigili.

Turisti, prudenza è d'obbligo

Per quanto attiene alla stagione estiva alle porte, e quindi alle agognate vacanze, Mathys ha invitato alla prudenza, perché in molte regioni del globo sussiste ancora un alto rischio di infettarsi, specie laddove sono diffuse varianti del virus particolarmente aggressive.

I viaggiatori dovrebbero comunque seguire le raccomandazioni del Consiglio federale e assicurarsi di poter rientrare in caso di problemi. In ogni caso, Mathys ha sconsigliato di non partire se ci si sente malati o si hanno sintomi della malattia. In questo caso è meglio farsi testate e rimanere tra le mura di casa.

Vigili sulle varianti

Per quanto attiene alle varianti, Laurent Kaiser, virologo all'Ospedale universitario di Ginevra, ha dichiarato che la sorveglianza avviene a livello nazionale, anche con la partecipazione dell'Ente Ospedaliero Cantonale (EOC). Riusciamo in media a sequenziare il 10% - a suo dire un tasso assai importante rispetto ad altri Paesi - dei casi positivi.

Ciò ci permette di sorvegliare l'evoluzione della pandemia e lanciare l'allarme se necessario, ha aggiunto lo specialista. Al momento, la variante inglese del virus ha preso chiaramente il sopravvento: altre varianti, come quella sudafricana, brasiliana e indiana, sono molto meno presenti e non destano preoccupazione. Insomma, la situazione è sotto controllo, ma questo lavoro di sorveglianza rimane importante.

Appartamenti più grandi

Circa le ripercussioni della pandemia sul mercato immobiliare, il direttore dell'Ufficio federale delle abitazioni, Martin Tschirren, ha dichiarato che la situazione ha determinato una maggior domanda di appartamenti più grandi, magari con un balcone e un'area di svago, a causa dell'home office.

...ma nessuna fuga in campagna

Chi dispone già di questa possibilità ha senz'altro apprezzato maggiormente il fatto di poter trascorrere più tempo in casa, ciò che non è il caso per chi vive in appartamenti più piccoli. Ad ogni caso, Tschirren ha specificato che è presto per dire se la domanda di abitazioni più spaziose si manterrà anche in futuro. Al momento, inoltre, non si è verificata una fuga verso le campagne.

Per quanto attiene alle ripercussioni del lavoro da remoto sugli immobili commerciali, specie se destinati ad ufficio, Tschirren ha crede che in futuro tale forma di lavoro diventerà più importante, ma che non si assisterà a un cambiamento radicale. Le superfici destinate ad uffici rimarranno sempre importanti, specie se ubicate nei centri, per facilitare i contatti tra i collaboratori e lo scambio di idee, caratteristica assai importante quest'ultima per chi lavora in settori innovativi. Le superfici di coworking in centro rimarranno sempre ricercate.

In merito al mercato immobiliare in generale, la pandemia secondo Tschirren ha avuto un effetto limitato sull'attività di costruzione, stimolata anche a causa dei bassi tassi di interesse che rendono tale investimento l'unica alternativa interessante. La pandemia ha determinato un aumento della richiesta di case in proprietà (3-4%), ha aggiunto, un sogno che però si realizza sempre per meno persone tenuto conto dei prezzi in ascesa.

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