Svizzera

Pressione scolastica e pandemia, mix dannoso per i liceali

Il 27% degli interrogati dice di avere gravi sintomi di depressione; il 46% li imputa alla pressione scolastica. Molto sofferto anche l'insegnamento a distanza.

Pesa anche la mancanza d'interazione sociale
11 maggio 2021
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Nel mese di marzo 2021 la quota di allievi con gravi sintomi depressivi che frequentavano i licei svizzero-tedeschi ammontava al 27%. È stata la pressione scolastica, associata alla pandemia di coronavirus, a portare a questo risultato poco incoraggiante. Già lo scorso novembre un sondaggio condotto dall'Università di Basilea nell'ambito dello ‘Swiss Corona Stress Study’ aveva rilevato che il carico psicologico dell'epidemia di Covid-19 è particolarmente forte nei giovani. Tra i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 24 anni uno su tre soffriva di gravi sintomi depressivi. In seguito a questo studio, i ricercatori dell'ateneo basilese hanno deciso di concentrarsi su 400 giovani svizzero-tedeschi che frequentano i licei. Come detto poco sopra, il 27% degli interrogati dice di avere gravi sintomi di depressione. Il 46% imputa tali problemi in particolare alla pressione scolastica, una percentuale analoga dice di sentirsi stressato o fortemente stressato dall'insegnamento a distanza. Inoltre, il fatto di mancare dei corsi in presenza a causa di chiusure o quarantene temporanee aumenta la dose di stress e i sintomi depressivi nei giovani.

Altri fattori di stress sono la paura per una peggiore formazione o per minori possibilità professionali nonché una mancanza d'interazioni sociali. Inoltre, soltanto un'esigua quota degli interrogati (4%) teme di contagiare i propri cari con il coronavirus. Un terzo prova una paura medio-forte di contrarre sintomi ‘lunghi’, il cosiddetto ‘long Covid’, in caso d'infezione. Stando al sondaggio dell'ateneo basilese, oltre due terzi (69%) degli intervistati afferma di volersi sottoporre alla vaccinazione, qualora ci fossero dosi disponibili per questa fascia d'età.

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