Svizzera

Ritrovata nel canton Vaud Mia, la bimba francese rapita

La bambina si trovava in uno stabile occupato da squatter a Sainte-Croix, nel canton Vaud, in compagnia della madre

La casa in cui è stata ritrovata la piccola Mia (Keystone)
18 aprile 2021
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È stata ritrovata in Svizzera con la madre la piccola Mia, la bambina francese rapita martedì scorso da tre uomini per conto della madre. Stando all'emittente francese BFM TV la bambina si trovava in uno stabile occupato da squatter a Sainte-Croix, nel canton Vaud, in compagnia della madre. La donna, per sentenza del tribunale, non poteva vedere da sola la figlia.

La procura francese di Nancy ha reso noto che "la bambina sta bene e verrà affidata alla nonna" e che la madre "è in stato di arresto". La piccola si trovava con la nonna quando, martedì scorso, era stata prelevata da tre uomini.

Gli inquirenti hanno reso noto che le indagini hanno permesso di stabilire che la madre ha trascorso una prima notte in Svizzera in un albergo a Estavayer-le-Lac (FR), prima di essere ospitata da una donna a Neuchâtel e poi trasferirsi nell'immobile occupato, dove è stata trovata insieme alla figlia. Il ritrovamento è avvenuto al termine di una massiccia operazione di polizia a cui hanno partecipato - nei vari momenti dell'inchiesta - quasi 200 gendarmi, ha aggiunto la procura di Nancy.

L'intervento è stato confermato a Keystone-ATS dalla polizia vodese. Il caso è nelle mani del ministero pubblico e della polizia del canton Friburgo.

Nell'ambito dell'inchiesta sono stati arrestati cinque uomini accusati di aver partecipato al rapimento della bambina e oggi dovranno comparire di fronte al giudice istruttore. Gli inquirenti hanno potuto risolvere velocemente il caso concentrandosi, subito dopo la sparizione di Mia, sulla madre che era risultata introvabile.

Alla donna, che ha 28 anni ed è domiciliata a Epinal (Vosgi), un giudice lo scorso 11 gennaio aveva tolto la figlia, affidandola alla nonna, dopo aver definito "preoccupante" la posizione "antisociale" della madre che affermava di voler "vivere ai margini della società". Inoltre, la donna non aveva risposto a precedenti convocazioni dei giudici ed espresso "propositi suicidi" di fronte alla figlia.

Alla fine di dicembre, la donna aveva detto di voler partire per un viaggio in camper con la figlia in modo da uscire dai "radar della società".

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