Svizzera

‘La nuova Moutier, un progetto da costruire tutti assieme’

Il sindaco autonomista Marcel Winistoerfer: sarà difficile nei prossimi mesi, ma dopo l’estate molti di coloro che hanno votato ‘no’ avranno fatto il passo

Winistoerfer
(Keystone)
3 aprile 2021
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Mercoledì 31 marzo, ore 13.30. Pullover blu, occhialini sopra la mascherina d’ordinanza, Marcel Winistoerfer si siede su una comoda poltroncina a un capo del lungo tavolo della sala del municipio, al secondo piano dell’Hôtel de Ville, sede del Comune di Moutier. Il sindaco Ppd autonomista è appena rientrato da Delémont. In mattinata con i suoi colleghi («c’erano anche i tre non autonomisti») è stato accolto dal parlamento giurassiano. «Siamo infinitamente felici di essere dove sempre avremmo dovuto essere», ha dichiarato dopo aver cantato assieme ai presenti ‘La Nouvelle Rauracienne’, l’inno ufficiale del cantone che Moutier raggiungerà nel 2026. 

Un canto liberatorio. Winistoerfer è stato costretto al silenzio negli ultimi mesi. Nel 2017 aveva parlato troppo. Almeno secondo la prefetta del canton Berna, che annullò la votazione di quell’anno anche a causa della “propaganda inammissibile” da parte delle autorità locali. ‘Protetto’ dello storico sindaco autonomista Maxime Zuber, che nel 2016 dopo 21 anni alla testa dell’esecutivo comunale lo ‘designò’ quale suo successore, il 64enne oggi prova soprattutto «un immenso sollievo». «Mi sono detto più volte: se quattro anni fa fossi stato più accorto, magari Moutier sarebbe già giurassiana». Oggi cosa dice ai 1’740 cittadini che hanno detto ‘no’? «A breve termine bisognerà lavorare per ritrovare la coesione, per generare una nuova dose di fiducia», dice a ‘laRegione’. Winistoerfer – insegnante di scuola media prossimo alla pensione – è convinto che solo una piccola parte di chi ha detto ‘no’ sia davvero contrario al trasferimento nel canton Giura. «Le persone che fanno rumore non sono molte, ma è a loro che dobbiamo rivolgerci anzitutto. È un vero e proprio progetto che dobbiamo costruire assieme, coinvolgendo tutti». 

‘Tra dieci anni più nessuno ne parlerà’

Il sindaco è ottimista. «Sarà difficile nei prossimi mesi, ma credo che dopo le vacanze estive molte di queste persone avranno fatto il passo. Vogliamo fare in modo che questo sia il progetto della maggior parte della popolazione di Moutier». Come, concretamente? «Creeremo delle ‘cellule’ per l’economia, la scuola, l’impiego, le imposte, gli edifici e così via. È assolutamente necessario che in queste ‘cellule’ vi siano persone di entrambi gli schieramenti. E magari la presidenza di alcune di queste potrà essere attribuita a persone che non hanno votato ‘sì’». I perdenti di domenica potrebbero però ‘smobilitare’, ritirandosi piano piano dalla vita pubblica, oppure emigrare. «Non è impossibile, molti sono anche stanchi di questa situazione. Dovremo trovare le persone giuste. Saremo in nuovo cantone e bisognerà approfittarne al massimo. Davanti abbiamo un progetto da costruire assieme: dovrebbe interessare chiunque, anche chi non condivide la nostra idea. Certo, all’inizio sarà difficile: inutile nasconderlo. Ma tra dieci anni nessuno più ne parlerà». 

Winistoerfer – che non sa ancora se si ripresenterà per un nuovo mandato nel 2023 – si dice «molto fiducioso» sul mantenimento delle promesse fatte dagli «amici giurassiani», in particolare per quanto riguarda gli impieghi (Delémont ne ha promessi 180 circa per compensare i 148 che verranno trasferiti in altre località del Giura bernese) e l’insediamento a Moutier di alcuni uffici (contribuzioni, sport, circolazione, ecc.) dell’amministrazione cantonale giurassiana.

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