L'UDC:i parlamentari si taglino l'indennità per solidarietà

In questi tempi procellosi, causa pandemia, l'UDC vedrebbe di buon occhio un contributo di solidarietà da parte dei parlamentari federali. Poiché il virus colpisce duramente l'economia, il mercato del lavoro e le casse federali, consiglieri nazionali e agli Stati dovrebbero rinunciare a 5'200 franchi all'anno.

Il gruppo parlamentare UDC ha presentato un'iniziativa parlamentare in cui auspica che l'indennità annuale per la preparazione dei lavori alle Camere venga ridotta del 20%. Invece degli attuali 26 mila franchi, i deputati dovrebbero accontentarsi di 20'800 franchi.

Nel corso di un incontro oggi a Berna con i media, il gruppo democentrista ha fatto notare che, dalle elezioni del 2019, il deficit ha raggiunto livelli record. Il capogruppo alle Camere, Thomas Aeschi (ZG) intende contrastare "la politica rosso-verde" in Parlamento con un piano in 10 punti, tra cui figura anche un taglio delle indennità.

Aeschi ha inoltre ribadito la richiesta al Consiglio federale di revocare il semi confinamento attuale, puntando invece sulle vaccinazioni, rimediando alle carenze attuali in questo settore. Il piano chiede anche al governo di interrompere i chiarimenti in corso con l'Ue sull'accordo istituzionale e di non firmare il Patto ONU sulla migrazione.

In fatto di salario dei parlamentari, non è la prima volta che l'UDC prova a chiedere un taglio. Nel giugno 2019, il Consiglio nazionale aveva respinto per 145 voti a 41 un'iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Roger Köppel (UDC/ZH) volta a dimezzare le indennità concesse ai rappresentanti del popolo.

Secondo l'editore della Weltwoche, il sistema di compensazione attuale incoraggiava ad aumentare o prolungare il numero di sessioni, anche quando non era necessario, invece che attenersi a un programma rigoroso.