Svizzera

FFS: perdita record nel 2020 a causa della pandemia

Le ferrovie federali hanno registrato lo scorso anno una perdita di 617 milioni di franco, crollo di un terzo della domanda

(Ti-Press)
15 marzo 2021
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Nel 2020, a causa della pandemia di Covid-19, le FFS hanno registrato una perdita record di 617 milioni di franchi e la domanda è crollata di un terzo, viene sottolineato in un comunicato odierno.

Dalla trasformazione delle Ferrovie federali svizzere in una società anonima di diritto pubblico, si tratta della perdita più importante mai registrata. A titolo di paragone, l'anno precedente l'ex regia federale aveva realizzato un utile netto di 463 milioni.

"Occorre risparmiare il più possibile", ha indicato il Ceo delle FFS Vincent Ducrot durante la conferenza stampa annuale di bilancio. "Manteniamo l'offerta e i salari, ma dobbiamo fare gli sforzi necessari per tenere la testa fuori dall'acqua", ha rilevato.

Misure di risparmio

Dalla primavera del 2020, le FFS hanno attuato misure di risparmio. Si sono viste costrette a ridurre gli investimenti e a rinviare progetti in funzione della loro importanza. L'azienda ha inoltre congelato le assunzioni nell'amministrazione. Il che si traduce in risparmi di diverse centinaia di milioni di franchi.

L'anno appena trascorso è stato "particolarmente estenuante" per le Ferrovie federali. Le liquidità sono comunque garantite dalla Confederazione, che ha temporaneamente aumentato il limite del credito destinato a corto termine alle FFS.

L'aiuto della Confederazione e dei Cantoni ai trasporti pubblici è stato fissato a 900 milioni di franchi al fine di sostenere i settori dell'infrastruttura, del traffico merci e di quello regionale. Le FFS hanno quindi ricevuto 277 milioni in più grazie al programma di aiuti.

Un terzo di passeggeri in meno

L'epidemia di coronavirus e la sua gestione hanno - come detto - rappresentato una notevole sfida per le FFS, che hanno comunque trasportato in media 843'000 passeggeri al giorno. Si tratta di un terzo in meno rispetto all'anno precedente (1,32 milioni di viaggiatori).

Il numero di viaggiatori per chilometro è diminuito del 40,6%, il traffico a lunga percorrenza del 43,7% e quello regionale del 32,4%. Il calo del traffico internazionale di passeggeri è stato ancora più radicale (-51,2%) a causa delle restrizioni in materia di viaggi e delle riduzioni dei servizi.

Situazione economica tesa

Il flusso di visitatori nelle stazioni si è pure ridotto, a causa della flessione del numero di viaggiatori e della chiusura dei negozi ivi situati.

Per le Ferrovie federali la situazione economica è molto tesa. I prodotti finanziari del traffico viaggiatori sono diminuiti del 28,9% rispetto all'anno precedente e le vendite dei partner delle FFS nelle stazioni sono scese del 26,8%. Il traffico merci ha subito dal canto suo una flessione del 2,4%.

Nonostante questa perdita record, le FFS intendono mantenere invariati i prezzi dei biglietti.

Progetti realizzati

Alcuni progetti hanno comunque potuto essere concretizzati nel 2020, ha ricordato Vincent Ducrot. In particolare, la messa in servizio del tunnel di base del Monte Ceneri ha segnato la conclusione della Nuova ferrovia transalpina (NFTA).

"Si è trattato di una tappa storica per la Svizzera e per l'Europa", ha aggiunto. Due altre gallerie sono entrate in funzione l'anno scorso: quella del Bözberg e quella dell'Eppenberg.

Sfide future

Rimangono altre sfide per le FFS. Nel 2020, la carenza di personale qualificato si è aggravata a causa del coronavirus. Treni hanno dovuto essere soppressi per la mancanza di macchinisti. La situazione dovrebbe distendersi a partire dalla metà del 2021, secondo l'ex regia federale.

Nel 2019, e nel 2020 prima della pandemia, la domanda per il traffico internazionale notturno era sensibilmente aumentata. Le FFS e i loro partner intendono ampliare l'offerta. Treni di notte supplementari sono previsti dalla Svizzera verso Amsterdam, Roma, Lipsia, Dresda e Barcellona.

Avendo constatato il marcato interesse per la bicicletta durante l'estate 2020, le FFS vogliono dare maggior spazio alle due ruote nei vagoni. Creeranno posti supplementari sulle principali linee, in particolare in Vallese e nei Grigioni. L'obiettivo è già fissato per il 2021, "ma molto dipenderà dalle forniture di materiale rotabile", secondo le FFS.

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