Svizzera

I delegati del Ps dicono ‘no’ all’accordo con l’Indonesia

Partito diviso su uno degli oggetti in votazione il 7 marzo. Prevale il timore di una mancanza di controlli sulla sostenibilità dell’olio di palma.

Un’altra assemblea dei delegati virtuale
(Keystone)
14 febbraio 2021
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Berna – ‘No’ decisi alla cosiddetta iniziativa ‘anti-burqa’ e alla legge sull'identità elettronica ed opposizione più risicata all'accordo di libero scambio con l'Indonesia. Queste le raccomandazioni dei delegati del PS, riuniti ieri in un'assemblea virtuale, per le votazioni del 7 marzo.

Il consigliere nazionale zurighese Fabian Molina ha invitato i delegati a votare a favore dell'accordo con il Paese del sud-est asiatico. Questo introdurrebbe per la prima volta un marchio di sostenibilità nel diritto internazionale e obbligherebbe le imprese multinazionali a dar prova di maggior responsabilità. Dire ‘no’ significherebbe lasciare tutto come prima, ha detto Molina.

‘Prezzo troppo alto

La presidente della Gioventù socialista (Giso), Ronja Jansen, ha invece parlato di ‘green washing’, visto che i produttori di olio di palma sarebbero in pratica tenuti a controllare se stessi. Mancano controlli efficaci e il prezzo, in termini di protezione dell'ambiente di violazioni dei diritti umani, è troppo alto, ha detto Jansen.

Anche diversi altri interventi hanno mostrato quanto sia diviso il partito su questo argomento. A nome del comitato esecutivo del Ps, il consigliere nazionale dei Grigioni Jon Pult, ha accolto con favore questa varietà di vedute. Il comitato esecutivo, ha aggiunto, è tuttavia dell'idea che siano necessarie nuove regole per la transizione verso un commercio equo. E l'accordo sarà all'altezza di questo principio, ha affermato Pult.

I delegati hanno però respinto l'accordo con 119 voti contro 80 e 10 astensioni.

Contro la "politica identitaria"

Più scontato il voto sull'iniziativa contro la dissimulazione del viso. I delegati l'hanno respinta con 177 voti a 7 e 5 astensioni. Si tratta di un "no femminista contro quei circoli islamofobi che vogliono imporre alle donne codici di abbigliamento col pretesto dell'uguaglianza", ha scritto il partito su Twitter. "Una politica identitaria non ha posto in questo paese", ha detto la consigliera nazionale vodese Ada Marra.

Il partito ha respinto chiaramente anche la legge sull'e-ID (identificazione elettronica) con 172 voti contro 6 e 2 astensioni. Per il PS è incomprensibile che qualcuno abbia avuto l'idea di privatizzare l'identità elettronica.

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