Svizzera

Sedici Ong indonesiane contro l’accordo di libero scambio

Temono un aumento del prezzo dei medicinali per la popolazione locale e ripercussioni negative sull’agricoltura

Si vota il 7 marzo
(Keystone)
12 febbraio 2021
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Berna – Sedici organizzazioni non governative (ong) indonesiane si oppongono all'accordo di libero scambio firmato tra il loro Paese e l'Aels. Ritengono che il testo comporti un aumento del prezzo dei medicinali e rappresenti una minaccia per l'agricoltura.

L'Accordo di partenariato economico globale tra gli Stati dell'Associazione europea di libero scambio (Aels, i cui membri accanto alla Svizzera sono Islanda, Liechtenstein e Norvegia) e l'Indonesia è dannoso per la maggioranza degli abitanti del Paese asiatico, affermano in buona sostanza le 16 ong in un appello trasmesso oggi dal comitato referendario ‘Stop olio di palma’, che invita il popolo a respingere il relativo decreto federale posto in votazione il prossimo 7 marzo.

‘Minaccia fondamentale’ per i piccoli contadini

In una lettera aperta al parlamento indonesiano le organizzazioni chiedono di non ratificare l'intesa per varie ragioni. In primo luogo, a loro avviso, l'accordo impegna Giacarta a proteggere più rigorosamente la proprietà intellettuale, oltre alle regole in materia fissate dall'Organizzazione mondiale del commercio (Wto). Ciò riguarda in particolare l'accesso alle medicine che, scrivono le ong, diventeranno più costose per la popolazione indonesiana.

La protezione più severa delle varietà di sementi rende "in gran parte impossibile" selezionare e scambiare i propri semi. Questo cambiamento rappresenta una "minaccia fondamentale" per l'agricoltura dei piccoli contadini e per la sicurezza alimentare. I prezzi delle sementi potrebbero aumentare di quattro volte, teme la coalizione di ong.
 
 

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