Svizzera

Patto Onu sulla migrazione ‘nell’interesse della Svizzera’

Il Consiglio federale trasmette il dossier al Parlamento. Il testo è ritenuto ‘uno strumento efficace’ nella gestione comune dei flussi migratori.

Il ministro degli esteri Ignazio Cassis
(Keystone)
3 febbraio 2021
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Berna – Il patto globale Onu sulla migrazione è conforme alla politica elvetica in materia e non comporta alcun obbligo per la Svizzera dal punto di vista giuridico o finanziario.

Con questa motivazione, il Consiglio federale ha adottato oggi il messaggio al Parlamento su questo dossier scottante. Una volta conclusi i dibattiti parlamentari, il Consiglio federale deciderà in via definitiva se accettare o meno questo documento.

Un quadro comune

Il Patto globale Onu sulla migrazione, adottato nel 2018, stabilisce un quadro d’azione generale che punta a migliorare la cooperazione internazionale nella gestione dei flussi migratori transfrontalieri. Lo scopo del Patto è gestire questi flussi migratori globali in modo più sicuro e ordinato in futuro e ridurre la migrazione irregolare per mezzo di principi e obiettivi condivisi.

Nella sessione invernale del 2018, indica una nota governativa odierna, il Parlamento ha incaricato il Consiglio federale di presentargli la proposta di accettazione del Patto Onu sotto forma di decreto federale semplice.

Dopo aver sottoposto il documento a un'analisi approfondita sul piano del contenuto e degli aspetti giuridici, il Consiglio federale ha adottato il messaggio, che accompagna il decreto federale semplice.

Nessuno nuovo compito

Stando all'esecutivo, il Patto è compatibile con l’attuale ordinamento giuridico e con la prassi in vigore in Svizzera. Un "sì" della Svizzera non comporterebbe l’assunzione di nuovi compiti né implicherebbe impegni politici o finanziari. La sovranità nazionale degli Stati in materia di migrazione viene esplicitamente affermata nel testo del Patto.

L’utilità del Patto per la Svizzera consiste principalmente nella sua attuazione da parte di Paesi con sistemi di gestione della migrazione meno solidi. Molte delle attuali sfide che la politica migratoria svizzera deve affrontare, per esempio nell’ambito dei rimpatri, derivano dai sistemi inadeguati e dalla mancanza delle necessarie capacità nei Paesi d’origine.

È nell’interesse della Svizzera, a parere del governo, poter esercitare con maggiore efficacia il proprio controllo sovrano sulla migrazione, sia come Paese di destinazione dei migranti che a beneficio dei cittadini svizzeri all’estero, rafforzando le politiche migratorie di altri Stati attraverso il sostegno e la cooperazione.

Esperienze positive

Le esperienze finora maturate dagli Stati europei che hanno accettato il Patto Onu dimostrano che si tratta di uno strumento efficace, che consente di potenziare la cooperazione bilaterale e multilaterale in questo ambito.

Il Patto delle Nazioni Unite sulla migrazione, a differenza del Patto sui rifugiati, è conforme alle priorità della politica migratoria elvetica: sicurezza delle frontiere, riduzione delle cause della migrazione irregolare e dei trasferimenti forzati, lotta alla tratta di esseri umani, assistenza e protezione sul posto, ritorno e reintegrazione, inclusione e tutela dei diritti umani.

Il Patto globale Onu, giuridicamente vincolante, è un codice di condotta con cui la comunità internazionale esprime la volontà di trattare la migrazione transfrontaliera secondo principi comuni. Non c’è motivo per cui il Patto possa diventare parte del diritto internazionale pubblico attraverso la sua trasformazione in diritto consuetudinario.

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