Svizzera

Dal 2021 cieli svizzeri presidiati 24 ore su 24

Dopo le polemiche degli scorsi anni circa i mancati interventi, dal 31 dicembre due aerei da combattimento saranno pronti all'impiego in modo permanente

(Keystone)
29 dicembre 2020
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Una lacuna che ha fatto molto discutere negli ultimi anni viene colmata: dal 31 dicembre due aerei da combattimento saranno pronti all'impiego in Svizzera 24 ore su 24, tutti i giorni dell'anno. A renderlo noto è l'Aggruppamento Difesa, tramite un comunicato odierno.

Nel 2015 le forze armate erano ancora pronte all'intervento solamente negli orari d'ufficio, una situazione che è poi gradualmente cambiata. Ora il progetto, chiamato Polizia aerea 24 (PA24), viene portato a termine con successo.

Un dibattito sull'argomento si era scatenato a causa di un dirottamento avvenuto nel 2014. In quell'occasione le forze aeree elvetiche non erano operative e il velivolo - un Boeing 767-300 della Ethiopian Airlines - era stato scortato fino a Ginevra prima da due caccia Eurofighter dell'aviazione militare italiana e poi da due Mirage 2000 francesi.

Ora due F/A-18 armati saranno pronti in maniera permanente, in particolare per le cosiddette "hot mission" e "live mission". Le prime sono impieghi di pronto intervento causati dalla presenza di velivoli che violano la sovranità sullo spazio aereo svizzero. Le seconde sono invece controlli a campione.

Sede a Payerne

La sede principale del servizio di polizia aerea permanente, che con l'attuazione del progetto PA24 sarà denominato "Quick Reaction Alert (QRA)", è l'aerodromo militare di Payerne (VD). In alternativa, i velivoli potranno partire anche da Emmen (LU) o Meiringen (BE). Visto che anche il personale tecnico (come i meccanici) è a disposizione 24 ore su 24 per la prontezza d'allarme, sarà possibile svolgere ulteriori lavori di manutenzione alla flotta di F/A-18.

Per l'ampliamento completo della prontezza si sono resi necessari circa 100 posti di lavoro supplementari presso le Forze aeree, la Base logistica dell'esercito e la Base d'aiuto alla condotta. I costi aggiuntivi si aggirano attorno ai 30 milioni di franchi all'anno.

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