Svizzera

Coronavirus: per Berna la situazione resta tesa

Il tasso di contagi scende, ma il numero d'infezioni resta alto: situazione stabile, ma sarà un'ondata piuttosto lunga

Martin Ackermann, presidente della Task Force nazionale Covid-19 (Keystone)
24 novembre 2020
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Il numero di infezioni da coronavirus si sta stabilizzando, anche a un alto livello, tuttavia gli ospedali hanno ancora abbastanza letti per cure intense e il contact tracing ha ricominciato a funzionare. È quanto affermato oggi dagli esperti durante il consueto appuntamento con i media per fare il punto sulla situazione.

Vaccino, nessuna autorizzazione urgente

Ad ogni modo, quanto a un vaccino, sarà praticamente impossibile che si cominci prima di gennaio, e sarebbe già positivo se fosse possibile incominciare a immunizzare la popolazione nella prima parte dell'anno prossimo, ha sostenuto Virginie Masserey, responsabile della sezione malattie trasmissibili presso l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

Su questo punto, ha aggiunto, non vogliano illudere nessuno. Swissmedic sta esaminando i vaccini sulla base di una procedura accelerata, ma non è prevista alcuna autorizzazione urgente.

In merito alla situazione pandemica, il tasso di decessi di 12 morti per 100 mila abitanti è paragonabile a quanto sta accadendo in Francia, Italia o Spagna. Rispetto alla prima ondata, la seconda si sta rivelando più elevata e prolungata, ha affermato Masserey.

Il 60% di tutti i malati in cure intense è un paziente Covid, ma ci sono ancora 260 letti liberi in caso di recrudescenza. Insomma, la situazione rimane tesa negli ospedali, ha spiegato Masserey, ma anche nelle case di riposo per anziani, dove il personale è chiamato a rispettare alla lettera le prescrizioni igieniche.

Fatevi testare

Sia Masserey che Rudolf Hauri, quest'ultimo presidente dell'associazione dei medici cantonali, hanno invitato la popolazione a farsi testare all'apparizione dei primi sintomi. Un appello simile era stato lanciato già venerdì scorso.

È solo così, hanno spiegato, che si possono ridurre ulteriormente le nuove infezioni da coronavirus: non bisogna avere timore di ricorrere al medico o alle farmacie, i test vanno utilizzati maggiormente, ciò che non è il caso ora. Grazie infatti alla diminuzione dei nuovi casi, il contact tracing ha rincominciato a funzionare, ha dichiarato Hauri. Per questo motivo è importante ridurre i contatti e seguire le regole di protezione, specie durante la pausa pranzo. È durante questi momenti che molte persone si rilassano e fanno meno attenzione e contraggono il virus, ha spiegato. Ciò è ancora più importante a causa delle incipienti vacanze natalizie.

Dicembre-gennaio decisivi

Per Martin Ackermann, presidente della Task Force nazionale Covid-19, l'andamento della pandemia dimostra che siamo riusciti a dimezzare il numero di contagi nelle ultime due settimane, con un tasso di riproduzione sceso allo 0,78.

A spiccare per la rapidità della diminuzione di questo fattore è soprattutto la Romandia, mentre in altre regioni si assiste a una stabilizzazione se non a un leggero incremento. Nel Ticino, il tasso si è fissato non lontano dallo 0,9. Per l'esperto della Confederazione, visto che il virus si diffonde con maggior facilità negli ambienti chiusi, i prossimi due mesi saranno decisivi: non è quindi il caso di allentare le misure protettive in vigore.
 
 

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