Svizzera

Diritti dei bambini rifugiati, critiche a Berna

L'Osservatorio svizzero sul diritto d'asilo contesta la Segreteria della migrazione: avrebbe violato in alcuni casi i diritti di bimbi e adolescenti

Una situazione delicata (Keystone)
24 novembre 2020
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L’Osservatorio svizzero sul diritto d’asilo e degli stranieri ritiene che la Confederazione abbia violato in alcuni casi i diritti dei rifugiati e dei migranti al di sotto dei 18 anni. L’Ong chiede che le procedure siano concepite in modo da essere adeguate anche nei confronti dei bambini, i quali hanno bisogno di una protezione speciale. Secondo un rapporto pubblicato oggi, le autorità elvetiche non osserverebbero infatti sistematicamente il principio di superiore interesse del minore nelle procedure di asilo, finendo per entrare in contraddizione con la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo a causa di una prassi svizzera molto più restrittiva.

Il rapporto, di una quarantina di pagine, si basa su un’indagine condotta presso gli uffici cantonali della migrazione della Svizzera tedesca. L’organizzazione prende in considerazione anche casi trattati dal punto di vista legale. Per questo motivo sono state incluse anche informazioni provenienti da centri di consulenza legale e da avvocati. Nella procedura d’asilo, sostiene ancora l’Osservatorio, le autorità elvetiche esaminerebbero spesso in modo insufficiente la situazione nel Paese d’origine dei bambini e dei minori prima di decidere su un eventuale rinvio. Secondo la Convenzione dell’Onu sui diritti del fanciullo sono necessarie procedure orientate ai bambini, le quali dovrebbero garantire che questi e gli adolescenti possano esprimere liberamente le loro opinioni ed essere realmente ascoltati.

La Segreteria di Stato della migrazione (Sem) sostiene che il principio di superiore interesse del minorenne debba essere valutato caso per caso. “Ogni caso è unico e nel corso della procedura d’asilo teniamo sempre conto dell’età e della situazione di ogni bambino”, ha spiegato una portavoce. I minori non accompagnati sono costantemente seguiti da una persona di fiducia e nei centri federali d’asilo educatori specializzati si occupano di loro. Inoltre, sarebbero sempre sentiti sui motivi della loro richiesta di asilo, indipendentemente dalla loro età.

La Sem contesta anche la richiesta d’introduzione di un “ricongiungimento familiare rovesciato”, tale cioè che siano i genitori a poter raggiungere i figli già presenti sul suolo della Confederazione. Non andrebbe infatti sottovalutato il fenomeno dei cosiddetti “Anchor children”, ovvero la tattica d'inviare bambini su rotte migratorie con la speranza di ottenere poi tale ricongiungimento.

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