Svizzera

SEM: causa Covid, necessari più posti in strutture asilanti

Ridotto il numero dei posti disponibili nei centri federali per asilanti per rispettare il distanziamento, servono nuovi alloggi.

(Ti-Press)
5 novembre 2020
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I posti disponibili nei centri federali d'asilo sono stati ridotti per rispettare le misure di distanziamento sociale e di igiene contro il coronavirus e sono quindi necessari nuovi alloggi. Lo ha annunciato oggi la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) precisando che finora circa 160 richiedenti sono risultati positivi al COVID-19.

In circostanze normali, nei centri federali attualmente sarebbero disponibili circa 4400 posti. Per poter applicare correttamente le misure dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), l'accoglienza ha dovuto essere dimezzata. Attualmente sono disponibili solo circa 2200 posti e di questi oltre il 90% sono occupati, anche perché le richieste di asilo sono in aumento nelle ultime settimane.

Mario Gattiker, direttore della SEM, nel corso di una conferenza stampa online ha spiegato che, oltre alle misure di protezione, la mancanza di alloggi è dovuta a diversi motivi: in primavera le frontiere verso l'Europa erano chiuse e quindi non sono state quasi presentate nuove domande di asilo. Da quando le frontiere sono state riaperte, il numero di domande è nuovamente aumentato e oggi ha raggiunto quasi il livello pre-coronavirus. Inoltre alcuni richiedenti asilo hanno dovuto essere posti in quarantena, ad esempio quelli giunti dalla Francia, e questo richiede spazio.

Non vi è quindi più margine di manovra e sono necessari alloggi supplementari, ha aggiunto il vicedirettore e responsabile della Direzione Asilo, Claudio Martelli. Il 30 novembre entrerà in funzione un nuovo centro federale per l'asilo (CFA) nei capannoni militari di Brugg (AG) che offriranno 230 posti letto per un periodo di tre anni al massimo. La SEM si prepara anche ad aprire altre strutture di accoglienza a Sulgen (TG) e Reinach (BL). I posti non saranno comunque sufficienti e sarà necessario il sostegno dei Cantoni in questo ambito. Martelli ha precisato che è stato creato un gruppo di coordinamento con rappresentanti della Confederazione e dei Cantoni. "La cooperazione funziona molto bene", ha aggiunto.

Procedure ed espulsioni continuano

La SEM ha continuato a condurre procedure di asilo e ad effettuare espulsioni anche durante la pandemia. In primavera il Consiglio federale ha infatti adottato misure d'emergenza affinché il sistema d'asilo potesse continuare a funzionare

Per rispettare le misure di protezione della salute il numero di persone presenti alle audizioni dei richiedenti con i loro rappresentanti legali è stato ridotto al minimo. Eventuali altri partecipanti ai colloqui vengono raggiunti online. Inoltre i termini per i reclami sono stati prorogati in modo da garantire la tutela giuridica.

Dallo scoppio della pandemia, nel marzo di quest'anno, sono state condotte oltre 3600 audizioni e completate circa 10'500 procedure di asilo (di cui 4200 in base alla vecchia legge e 6300 a quella nuova in vigore dal 1° marzo). Finora nessuno ha contratto il virus durante i colloqui, sottolinea la SEM.

Alla fine di febbraio erano ancora pendenti ben 11'000 domande di asilo presentate prima dell'entrata in vigore della nuova legge. Negli ultimi 19 mesi, la SEM è riuscita a portarne a termine oltre 10'000, quindi il lavoro è stato quasi completato.

Rimpatri rallentati

Le conseguenze della pandemia di Covid19 hanno avuto ripercussioni sui rimpatri perché il traffico aereo tra la Svizzera e gli altri Paesi era ridotto al minimo. Anche i contatti con le ambasciate e i consolati per l'identificazione dei richiedenti sono risultati limitati. Per questa ragione il numero di persone che hanno lasciato la Confederazione è temporaneamente diminuito di circa il 70% rispetto all'anno scorso e ancora attualmente la riduzione si attesta attorno al 40%.

La SEM assicura però di essere stata in grado di effettuare rimpatri organizzando anche diversi voli speciali, ad esempio verso la Georgia, l'Albania e la Moldavia. Inoltre i rinvii sono nuovamente possibili verso quasi tutti gli stati Dublino e quindi il numero di casi pendenti è rimasto praticamente stabile.

Minori dalle isole greche

In merito ai reati commessi da alcuni richiedenti asilo durante l'estate, la SEM ha assicurato di essere in costante contatto con le autorità cantonali e ha annunciato di aver aumentato la sorveglianza attorno ai centri di asilo della Confederazione. Ricorda inoltre che le domande d'asilo infondate "vengono trattate con la massima priorità e respinte nel più breve tempo possibile".

Per quanto riguarda i profughi alloggiati nei campi sulle isole greche, la Svizzera ha accolto 53 minorenni non accompagnati che hanno legami familiari nella Confederazione e si appresta ad ammetterne altri 30. In linea di principio, ricorda comunque la SEM, l'obiettivo principale del Consiglio federale è quello di fornire assistenza in loco affinché i migranti possano essere alloggiati in modo dignitoso e ricevere cure mediche.
 

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