Svizzera

Niente ‘lex Pilatus’, ma un favore ai jet privati

Una maggioranza dei ‘senatori’ vuole una tassa fissa di 500 franchi. È una delle poche divergenze ancora rimaste sulla nuova legge sul CO2.

(Keystone)
7 settembre 2020
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Il Pc-24 è uno dei fiori all’occhiello della Pilatus. Il business jet ha però un peso massimo al decollo superiore agli 8mila chilogrammi. Troppo pesante perché venga esentato dalla tassa compresa tra i 500 e i 5mila franchi che il Consiglio nazionale vuole applicare a tutti i voli privati e d’affari effettuati con aerei privati del peso superiore ai 5’700 chilogrammi. Il fabbricante nidvaldese lo ha fatto notare a metà agosto alla commissione del Consiglio degli Stati che stava cercando di appianare le poche divergenze rimaste tra le due Camere riguardanti la nuova legge sul CO2. In una lettera di cui ha dato conto ieri il ‘Tages-Anzeiger’, la Pilatus ha spiegato ai ‘senatori’ che una soglia di 5’700 kg avrebbe pregiudicato la vendita dell’aereo, riducendo la capacità concorrenziale dell’azienda. La maggioranza della commissione ha subito raccolto l’invito, proponendo di fissare la soglia a 8’618 chilogrammi. Ieri però una maggioranza del plenum non è stata dell’avviso. La minoranza difesa in aula da Lisa Mazzone (Verdi/Ge) l’ha spuntata per 23 voti a 17 e 2 astenuti. Non ci sarà dunque nessuna ‘Lex Pilatus’. Soddisfatta Simonetta Sommaruga. La ministra dell’ambiente (Ps) ha affermato che non sarebbe possibile spiegare alla popolazione perché i passeggeri (fino a 18-19) di grossi jet privati non devono pagare la tassa, mentre coloro che viaggiano su voli di linea o charter sì. I difensori dell’aviazione privata – capitanati dal ‘senatore’ Beat Rieder (Ppd/Vs) – l’hanno per contro avuta vinta su un altro punto: la tassa sui voli privati dev’essere di 500 franchi, indipendentemente dalla lunghezza del volo. Il Nazionale, il Consiglio federale e un’ampia minoranza dei ‘senatori’ (battuta per 22 voti a 19 e un astenuto) propendevano per una ‘forchetta’ compresa tra i 500 e i 5mila franchi. "Causerebbe enormi problemi finanziari ai piccoli scali regionali", ha detto Rieder. Una tassa come quella voluta dal ‘senatore’ vallesano e da altri – ha sostenuto invano Sommaruga – non avrebbe alcun effetto incentivante, non renderebbe cioè meno attrattivo l’utilizzo di aerei privati. Nulla da fare, come detto. Questa resta una delle poche differenze tra le due Camere in merito alla legge sul CO2. Nelle scorse sedute, i due rami del Parlamento si erano già accordati su altri importanti aspetti della riforma, tra cui l'introduzione di una tassa sui biglietti aerei tra i 30 e 120 franchi. Ieri gli Stati si sono allineati al Nazionale decidendo che il dimezzamento delle emissioni entro il 2030 (rispetto al valore del 1990) va realizzato per il 75% con misure all’interno della Svizzera.

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