Svizzera

Coronavirus, quasi tremila persone in quarantena in Svizzera

Il tasso di replicazione del virus è sopra lo zero. Mister 'Covid-19': dobbiamo riportarlo sotto l'1. Un quarto dei casi importato

Stefan Kuster (Keystone)
9 luglio 2020
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Il tasso di replicazione del coronavirus in Svizzera è superiore al 1. Per la precisione attualmente è stimato a 1,38. «Se continuasse così, vedremo un costante aumento delle cifre». Lo ha detto poco fa in una conferenza stampa a Berna il capo della divisione Malattie trasmissibili dell’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) Stefan Kuster, precisando che, attraverso misure di protezione, bisogna fare tutto il possibile per riportarlo sotto l'1 ed evitare così un secondo aumento dei nuovi casi su base giornaliera.

Qualcosa starebbe già cambiando, ha aggiunto: «Dopo l'aumento di casi della scorsa settimana, in questi giorni stiamo assistendo a una certa stabilizzazione», ha commentato Kuster, facendo tuttavia notare che il tasso di test positivi su test effettuati è comunque cresciuto dallo 0,4 al 1°. «Speriamo che con le misure di distanziamento sociale, di contact tracing, di quarantena e di porto della mascherina possiamo confermare questa stabilizzazione», ha rilevato.

L'infezione in Svizzera non è distribuita omogeneamente: tocca in particolare i grandi cantoni e si concentra in diversi focolai, derivati in particolari da assembramenti di persone, sia nei locali notturni, ma anche in occasione di funerali o nel contesto del posto di lavoro. Inoltre, «un quarto dei contagi è importato dall'estero», ha indicato Kuster. 

Questo ha portato, a livello nazionale, a mettere in isolamento 628 malati e in quarantena circa tremila persone.  Attualmente in tutto il paese 29 pazienti sono ricoverati in cure intense. Tredici di questi sono sottoposte a respirazione artificiale.

L'app SwissCovid usata da un milione di persone giornalmente

L'app per telefonini SwissCovid, voluta per facilitare il contact tracing tra persone che non si conoscono, è utilizzata giornalmente da oltre un milione di persone. «Non è male se guardiamo al confronto con altri paesi – ha indicato Kuster –. Certamente si può sempre migliorare». Stamattina un sondaggio di Comparis indicava che oltre la metà della popolazione è contraria ad installarla. In passato si era spesso indicato il tasso del 60% della popolazione quale limite minimo per poter ottenere benefici da parte dell'impiega dell'app. «Non è un numero scritto nella pietra», ha aggiunto il capo della divisione Malattie trasmissibili. «Stiamo comunque facendo il possibile per convincere gli svizzeri ad impiegarla. L’importante è che ogni singolo utente si renda conto che non serve solo a lui, ma al bene di tutta la comunità». E sui dubbi riguardo la privacy, Kuster ha ribadito che il suo ufficio e l'amministrazione non ricevono nessun tipo di dato. 

Paese a rischio, salario a rischio

Chi in piena consapevolezza viaggia in uno dei 29 paesi a rischio e al suo rientro deve mettersi in quarantena, va incontro con ogni probabilità a un problema per quanto riguarda il versamento del salario. A fare un po' di chiarezza su una delle tante questioni aperte sul piano del diritto del lavoro è stato Michael Schöll, vicedirettore dell'Ufficio federale di giustizia.

 

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