Svizzera

Il cerchio si restringe intorno a Michael Lauber

Nuove accuse al procuratore generale nel rapporto intermedio delle Commissioni della gestione sulle relazioni tra Mpc e organo di vigilanza.

(Keystone)
25 giugno 2020
|

Nuove accuse al procuratore generale della Confederazione Michael Lauber, chiamato inoltre a rimborsare l'anticipo di 40mila franchi ricevuto per il procedimento disciplinare avviato nei suoi confronti dall'autorità di vigilanza. In un rapporto intermedio pubblicato oggi, le Commissioni della gestione (CdG) delle due Camere rimproverano al 54enne "un'interpretazione erronea della sorveglianza" esercitata dall'Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione (Av-Mpc). Di conseguenza, la relazione tra quest'ultima e il Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) - oggetto dell'ispezione condotta dalle CdG - è "fortemente compromessa". Il tentativo di migliorarla "è fallito".

In marzo, al termine di un'indagine interna, l'Av-Mpc aveva concluso che il procuratore generale aveva commesso violazioni molto gravi prima e durante il procedimento disciplinare stesso. Lauber si trova ora confrontato con una procedura di revoca da parte del Parlamento e rischia di essere sollevato dalla sua funzione in relazione ai suoi incontri segreti con il presidente della Federazione internazionale di calcio (Fifa) Gianni Infantino.

Bastoni nelle ruote all'autorità di vigilanza

Lauber fa fatica ad accettare le attività dell'Av-Mpc se queste non sono state dapprima concordate con lui, si legge nelle conclusioni del rapporto. A causa della mancanza di cooperazione da parte della Procura federale, l'autorità di vigilanza "attualmente non può svolgere la sua missione come desidererebbe".

Il rispetto che il procuratore della Confederazione deve alla sua autorità di vigilanza è "indispensabile". Per le CdG, è inaccettabile che Lauber non partecipi più alle sessioni di sorveglianza o attacchi l'Av-Mpc durante una conferenza stampa. L'organo di sorveglianza "deve poter stabilire tutti i fatti, senza incontrare ostacoli". Ad esempio: il procuratore generale non può indicargli come e quando può avvalersi del diritto di visionare documenti relativi a un procedimento penale. La decisione spetta all'Av-Mpc stessa.

Le CdG si esprimono anche sulle dure critiche mosse da Lauber a Hanspeter Uster, dallo scorso anno alla testa dell'Av-Mpc. Il presidente dell'organo di vigilanza "fissa certe priorità in modo diverso e desidera rafforzare la sorveglianza su punti specifici", ma "in altri ambiti (...) la prassi è rimasta la stessa". Le CdG non hanno trovato alcuna prova in grado di corroborare le affermazioni di Lauber secondo cui Uster avrebbe sempre avuto un pregiudizio di fondo nei suoi confronti. All'autorità di vigilanza vengono rimproverati unicamente "un passo falso" a livello di comunicazione (che ha "personalmente ferito" Lauber), alcune manchevolezze formali e una certa lentezza, spiegabile in buona parte con le risorse limitate. 

'Statu quo plus' o riforma di fondo?

Le Commissioni della Gestione auspicano una revisione del sistema di sorveglianza del Mpc. Introdotto nel 2011, esso prevede che la Procura federale sia indipendente ma sottoposta a una sorveglianza specifica. Il sistema può funzionare ma non è in grado di resistere in situazioni di crisi come quella attuale. Le CdG chiederanno quindi una consulenza giuridica su diverse opzioni: il proseguimento dell'attuale organizzazione con alcuni miglioramenti o una riforma più approfondita con, ad esempio, il reintegro del Mpc nell'amministrazione federale. Mpc e Av-Mpc hanno tempo fino al 15 settembre per prendere posizione sul rapporto.

Oggi le CdG hanno adottato altri due rapporti. Nel primo, relativo alla vicenda sulle perdite milionarie legate alle fideiussioni concesse alla flotta d'alto mare, si esprime contro la richiesta dell'Udc di istituire una commissione parlamentare d'inchiesta (Cpi). Il ricorso a una Cpi non è giustificato in quanto gran parte degli argomenti sollevati dall'iniziativa sono già stati o sono attualmente oggetto di esame da parte delle CdG, della Delegazione delle finanze di altri organi, si legge in una nota.

'Rapporto indegno del Tribunale federale'

In un altro rapporto, le CdG affermano di non essere soddisfatte del modo in cui il Tribunale federale (Tf) ha gestito le vertenze tra giudici e le accuse di molestie sessuali che membri di lingua tedesca e francese avrebbero esercitato nei confronti dei colleghi ticinesi in seno al Tribunale penale federale (Tpf) di Bellinzona. A loro modo di vedere, il rapporto redatto dalla Commissione amministrativa del Tf non è degno di questa istituzione.

Le CdG fanno inoltre presente che il rapporto della vigilanza del Tf è stato pubblicato senza dare al Tpf e alle persone citate per nome la possibilità di prendere posizione: si precisa che essi potranno esprimersi durante la fase di attuazione delle raccomandazioni. Ciò tuttavia - sottolineano le Commissioni della gestione - viola il diritto di essere ascoltati. Una violazione particolarmente grave nel caso della segretaria generale del Tpf, di cui è stato raccomandato il licenziamento.

 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE