Svizzera

Esercito svizzero, i numeri non tornano

Le preoccupazioni del comandante di corpo Thomas Süssli in un'intervista al Blick: un quarto degli effettivi mancherà tra un decennio

7 giugno 2020
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«Perdiamo, annualmente, qualche migliaio di giovani che dovrebbero prestare servizio attivo. Questo mette seriamente in discussione il futuro del nostro esercito e la sua capacità di risposta ai problemi. Tra un decennio ci riroveremo con un quarto dei soldati attualmente disponibili». Sono, queste, parole espresse in un'intervista al Blick concessa sabato dal comandante delle forze armate svizzere. Thomas Suessli. 

Molti giovani, si legge nell'intervista, scelgono la via del servizio civile prima della visita di leva. Altri decidono di abbandonare l'esercito a scuola reclute in corso; altri ancora, infine, per motivi di salute non possono essere arruolati benché lo desiderino. Secondo il 53enne alto ufficiale, «è opportuno un cambiamento radicale di rotta se si vuole preparare la truppa ad affrontare le minacce di domani; e questo rende indispensabile disporre di un esercito moderno ma anche numericamente più forte». 

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