Svizzera

Nel 2050, 10 milioni di svizzeri, ma meno ticinesi

Crescita demografica dovuta alle migrazione. Il Ticino e i Grigioni vedranno la popolazione calare del 5 per cento

Ticino e Grigioni in controtendenza: la popolazione calerà (Ti-Press)
28 maggio 2020
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L'Ufficio federale di statistica (Ust) prevede che nel 2050 la popolazione svizzera passerà dagli attuali 8,6 milioni di residenti a 10,4 milioni. Ticino e Grigioni saranno gli unici cantoni in calo demografico, mentre la crescita più marcata sarà a Zurigo e Ginevra.

Aumento dovuto alla migrazione

L'aumento sarà in gran parte dovuto alle migrazioni e la portata dipenderà dall'andamento del contesto socioeconomico e politico della Svizzera. Tra il 2020 e il 2030 l'invecchiamento della popolazione sarà rapido, per poi rallentare un po', pur senza fermarsi, riassume l'Ust in una nota odierna.

Se lo scenario di riferimento elaborato dall'Ufficio federale di statistica si verificasse, il numero di residenti permanenti in Svizzera passerebbe da 8,5 milioni di persone nel 2018 a 9,4 milioni nel 2030 e a 10,4 milioni nel 2050, con una crescita annua media dello 0,6%. Il 75% di essa sarebbe dovuta alle migrazioni.

Da 9,5 as 11,4 milioni

Nel periodo in rassegna la popolazione potrebbe anche raggiungere gli 11,4 milioni secondo uno scenario definito "alto", che presuppone un saldo migratorio più elevato, un aumento della fecondità più forte e una progressione della speranza di vita un po' più rapida. Lo scenario più "basso" (meno migrazione, fecondità in lieve calo e speranza di vita in aumento più lento) prevede che i residenti siano 9,5 milioni nel 2050.

Secondo lo scenario di riferimento, nei prossimi tre decenni i residenti nei cantoni di Ginevra, Argovia, Zugo, Vaud, Zurigo, Sciaffusa e San Gallo aumenteranno di oltre il 25%, a fronte di una crescita media svizzera del 20%. La popolazione continuerà a essere concentrata attorno all'agglomerato di Zurigo e nell'Arco lemanico. "Ticino e Grigioni saranno gli unici a registrare una leggera decrescita demografica, pari a circa il 5%", precisa l'Ust.

Invecchiamento

Tra il 2020 e il 2030, le generazioni più numerose del baby-boom raggiungeranno progressivamente la cosiddetta terza età, e l'aumento del numero degli ultra-65enni sarà molto forte: di quasi il 30%. Tra il 2018 e il 2050 la crescita dei pensionati ammonterà a circa il 70%; non solo per un numero sempre più elevato di residenti che superano i 65 anni, ma anche all'aumento della speranza di vita. Secondo lo scenario di riferimento, nel 2050 in Svizzera ci saranno 2,7 milioni di persone di 65 anni o più, contro 1,6 milioni alla fine del 2019. La quota di pensionati passerà quindi dal 18,6% al 26%

Cresce la popolazione attiva

Nei prossimi trenta anni la popolazione attiva aumenterà del 12% e sarà di 5,6 milioni di persone (4,8 milioni in equivalenti a tempo pieno). Lo scenario "alto" arriva a 6,2 milioni (+25%), quello "basso" a si ferma a 5 milioni (-1%). Nel 2019 c'erano 35 persone in età di pensione ogni 100 persone attive tra i 20 e i 64 anni. Ma questa cifra passerà a 53 entro il 2050 (scenario "alto" 52, scenario "basso" 55).

L'Ufficio federale di statistica nota poi che attualmente le donne conseguono maggiormente titoli di formazione rispetto agli uomini. Al momento la quota degli uomini con un diploma universitario o di formazione professionale superiore nella popolazione di 25-64 anni è più elevata di quella delle donne: 48% contro 41%. Ma nel 2040 sarà il contrario: 57% di donne contro 54% di uomini.

Covid-19 non ha praticamente impatto

Secondo l'ufficio federale, l'aumento temporaneo del numero di decessi dovuto all'epidemia di Covid-19 non dovrebbe inoltre quasi avere impatto sul futuro sviluppo demografico.

Gli esperti ipotizzano attualmente che in Svizzera tra 2'000 e 3'000 persone moriranno a causa del coronavirus. Su un totale di circa 60mila morti all'anno, 3'000 decessi costituiscono un aumento del 5%. Ma ciò va relativizzato, scrive l'Ust: alcune delle persone, soprattutto gli anziani, che muoiono a causa del virus potrebbero morire per un altro motivo nel 2020.

Tuttavia, la crisi economica da essa scatenata dalla pandemia avrà probabilmente un impatto sui flussi migratori, sia riducendoli sia accrescendo rapidamente l'immigrazione se, come è avvenuto durante l'ultima crisi economica, la Svizzera riesce a far fronte meglio di altri Paesi al disastroso impatto della sulle attività.

Al momento - aggiunge l'UST - non si possono prevedere l'entità e la durata di questi cambiamenti. Se l'immigrazione aumenta solo per mesi, lo sviluppo demografico sugli anni non ne risentirà quasi per niente.

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