Svizzera

Situazione 'disastrosa' per i media, servono 'misure urgenti'

Syndicom e Impressum lanciano un appello alle autorità. Le richieste: un fondo apposito, sconti su spedizioni e altro, contributi per inchieste e reportage.

(Keystone)
2 aprile 2020
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I media giocano un importante ruolo nel superamento della crisi del coronavirus, ma l'epidemia ha colpito duramente il settore. Perciò il sindacato Syndicom e l'associazione professionale Impressum chiedono aiuti per la stampa.

L'opinione pubblica non ha mai avuto tanto bisogno di un giornalismo d'informazione affidabile come oggi, si legge in una presa di posizione odierna. Eppure la pandemia sta mettendo l'industria mediatica svizzera in crisi, una delle peggiori della sua storia.

Situazione 'disastrosa'

La situazione è "disastrosa", ha denunciato ieri la sezione svizzera di Reporter senza frontiere. I ricavi pubblicitari - che per la maggior parte dei media rappresentano le entrate principali - stanno infatti crollando al punto da minacciare la sopravvivenza di numerose testate giornalistiche, di radio e televisioni locali e di siti web giornalistici.

Le organizzazioni fanno quindi appello al Consiglio federale, al Parlamento e ai Cantoni affinché adottino misure urgenti. Occorre agire immediatamente per sostenere un settore che è essenziale per la democrazia diretta.

Le organizzazioni chiedono di creare un fondo di aiuto ai media, affinché questi possano continuare a informare. Evocati anche ulteriori sconti nelle spedizioni come pure interventi per garantire la sopravvivenza di tipografie, testate, agenzie di stampa, emittenti, piattaforme giornalistiche online e siti web. Si chiedono infine contributi per inchieste e reportage.

Troppo tardi?

Il Consiglio federale ha già previsto sostegni di vario genere ai media. Sono previsti sconti per gli invii postali, aiuti ai media online e per le agenzie di stampa e contributi per la formazione. Un pacchetto di misure a tale scopo è stato annunciato per la prossima estate.

Considerato il drammatico crollo della pubblicità, potrebbe però essere troppo tardi per alcuni media.

Intanto si cerca di correre ai ripari come si può. Dopo Tx Group (ex Tamedia) e CH Media, ieri anche il Gruppo Nzz ha reso noto l'intenzione di introdurre parzialmente il lavoro ridotto, a partire da questo mese. Una misura attuata anche in Ticino dalla nostra testata e dal 'Corriere del Ticino'.

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