Svizzera

Il 'forsennato di Bienne' torna in un'aula di tribunale

L'uomo, un pensionato, aveva tenuto in scacco la polizia e ferito alla testa un agente intervenuto per un ordine di sfratto. Si valuta l'internamento ordinario

2 marzo 2020
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Il pensionato di Bienne, che aveva tenuto in scacco la polizia per più di una settimana, compare nuovamente davanti alla giustizia. Giovedì il Tribunale regionale del Giura bernese si pronuncerà sulle condizioni di detenzione dell'uomo e più precisamente sulla richiesta di un provvedimento ordinario di internamento. L'uomo, soprannominato il "forsennato di Bienne", rifiuta qualsiasi terapia psichiatrica o trattamento medico. Nel 2013 il sistema giudiziario bernese lo ha dichiarato irresponsabile, considerando che soffriva di disturbi deliranti acuti. Il pensionato era stato condannato a misure terapeutiche istituzionali. La sentenza è stata confermata dal Tribunale federale nel 2014. Durante la detenzione il pensionato bielorusso ha osservato diversi scioperi della fame perché voleva essere trasferito nella prigione regionale di Thun.

Il Tribunale regionale del Giura bernese dovrà decidere in merito a una richiesta di internamento ordinario presentata dalla Sezione di dell'esecuzione delle pene del canton Berna. Secondo le autorità infatti le misure terapeutiche istituzionali sono destinate al fallimento. l verdetto è atteso per venerdì.

L'internamento ordinario può essere disposto se, a causa di un grave, cronico o ricorrente disturbo mentale sussiste il "grave" timore che l'autore del reato commetta ulteriori infrazioni e che le misure terapeutiche non portino ad alcun risultato. L'obiettivo di questa misura è proteggere la popolazione dal rischio di recidiva. Secondo gli esperti, l'uomo vive in un suo mondo e non è consapevole della sua malattia. Durante il suo processo nel 2013, ha dichiarato di essere stato vittima di uno stato di polizia. L'8 settembre del 2010, Kneubühl si era barricato per ore nella sua abitazione di Bienne dopo che alcuni poliziotti si erano presentati per prelevarlo, in quanto la casa, nella quale era cresciuto e viveva, era stata messa all'asta su decisione della giustizia civile. Aveva poi sparato diversi colpi di fucile, ferendo gravemente alla testa uno degli agenti, prima di darsi alla fuga. Fu arrestato il 17 settembre in un campo alla periferia della città.
 
 

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