Svizzera

Caso Crypto, l'archivio federale ritrova un dossier perso dal 2014

Il documento contiene atti di indagine degli anni '90 della polizia federale sull'azienda di Zugo

(Keystone)
18 febbraio 2020
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L'archivio federale ha ritrovato un dossier perso dal 2014 con atti di indagine degli anni '90 della polizia federale sulla Crypto AG, l'azienda di Zugo verosimilmente usata per decenni dai servizi segreti americani e tedeschi per spiare oltre 100 Stati.

"Il dossier sottostà attualmente al termine di protezione", riferisce una nota odierna dello stesso Archivio federale. In essa scrive che il documento (E4268-06#2007/112#22* del 1995-1998) "dopo essere stato preso in prestito da una unità amministrativa è stato riconsegnato nel 2014 e riposto inavvertitamente in un altro dossier e quindi collocato al posto sbagliato". "Negli ultimi mesi l'archivio federale ha esteso le ricerche con successo", aggiunge la fonte.

Nel 2014, il programma "Rundschau" della TV svizzero tedesca SRF voleva studiare questi documenti, riferisce oggi la trasmissione "Echo der Zeit". Ma la polizia federale ne aveva rifiutato l'accesso e aveva inviato l'incarto all'archivio federale.

I documenti relativi all'indagine condotta negli anni '90 contro la Crypto rimangono tutt'ora in parte segreti. Ciò perché "vi si trovano ancora molti dati personali da proteggere", ha spiegato la settimana scorsa il vicecapo del Servizio informazioni della Confederazione (Sic) Jürg Bühler, che dirigeva le indagini all'epoca in cui era direttore della polizia federale. I fascicoli - ha aggiunto - contengono informazioni provenienti da servizi segreti stranieri, soggetti a tutela delle fonti, nonché verbali di commissioni parlamentari che per il momento non possono essere resi pubblici. 

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