Svizzera

Molte dipendenze e poca prevenzione

Per Dipendenze Svizzera la politica si muove troppo lentamente in materia di alcol e fumo. Preoccupazione per i nuovi prodotti

Ti-Press
4 febbraio 2020
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Sigarette elettroniche dai gusti accattivanti, bibite alcoliche che sembrano gazzose e cannabis legale difficilmente distinguibile da quella vietata. La politica si sta in parte occupando delle sfide legate alle sostanze psicoattive, ma per Dipendenze Svizzera ciò non basta ed esorta quindi le autorità a “prendere in mano la situazione”, cercando risposte adeguate agli “interrogativi a livello giuridico e sanitario”, si legge in una nota.

Nel mirino i nuovi prodotti

Nel ‘Panorama svizzero delle dipendenze 2020’ pubblicato oggi, la fondazione fa in particolare l’esempio dei nuovi prodotti del tabacco che stanno guadagnando sempre più visibilità sul mercato, conquistando nuovi clienti. Non stiamo parlando solo delle sigarette elettroniche (la cui scelta “si fa sempre più ampia”), ma anche dei prodotti a tabacco riscaldato (“fortemente pubblicizzati”) o quelli da masticare (snus). Dipendenze Svizzera ammette che questi prodotti potrebbero servire ai fumatori per cercare di smettere, ma non è ancora chiaro in quale misura siano dannosi. Un cosa certa è che la nicotina genera dipendenza e che è auspicabile una maggiore protezione dei giovani, spesso invogliati da gusti e colori attrattivi. Come? Limitando il marketing aggressivo per questi prodotti e introducendo un divieto assoluto di pubblicità per le sigarette classiche. Un primo passo in questa direzione è stato fatto lo scorso settembre, quando il Consiglio degli Stati ha deciso di vietare le réclame su giornali e siti internet. Staremo a vedere se il Nazionale intende percorrere la stessa via o no.

Il fattore 'C'

A livello politico si sta muovendo qualcosa anche nell’ambito della cannabis. Se da un lato i prodotti a basso tenore di Thc sono legali dal 2016, dall’altro, settimana scorsa, la commissione competente del Nazionale ha appoggiato l’introduzione di progetti pilota per studiare gli effetti sulla società di una vendita regolamentata di marijuana. Ricordando che la cannabis è lo stupefacente illegale più venduto, Dipendenze Svizzera auspica una regolamentazione in quest’ambito per salvaguardare la salute, in particolare dei più giovani, e per limitare il mercato nero. Per quanto riguarda le altre droghe illegali, la fondazione rende attenti sui “mercati fiorenti” della cocaina (che è sempre più pura e registra il giro d’affari maggiore in Svizzera) e dell’ecstasy (contenente dosi sempre più alte del principio attivo Mdma). Si riscontra così un aumento dei problemi di salute e del rischio di overdose.

Alcol dilagante

Un mercato regolamentato è invece quello dell’alcol. Anche in quest’ambito, però, Dipendenze Svizzera fa notare tendenze preoccupanti: gli ultra 65enni che bevono tutti i giorni sono aumentati fino al 2017, stabilizzandosi poi a livelli “alti” (oltre il 6%). Inoltre, sempre più persone si ubriacano almeno una volta al mese: in questo caso la crescita più importante riguarda le giovani donne (12% nel 2007; 24% 2017) e ciò sembrerebbe legato alla diffusione di birre dal gusto dolce e fruttato o da cocktail pronti al consumo. A ciò vanno poi aggiunti tutta una serie di “shot confezionati come dolciumi”. Anche in questo caso la fondazione punta il dito contro le strategie di marketing, con le quali “si vuole avvicinare al bere nuove generazioni il più in fretta possibile”, aggiungendo che “la banalizzazione è sotto gli occhi di tutti”. Insomma, il consumo problematico di alcol si “accentua”, ma la politica non si muove. Anche in questo caso la fondazione chiede di rendere gli alcolici meno attrattivi. Ad esempio agendo sul prezzo: “Mezzo litro di birra a 50 centesimi o una bottiglia di vodka a dieci franchi, dal punto di vista della prevenzione non ha senso”. Infatti, i giovani con pochi soldi e chi beve molto consuma di più se le bevande sono economiche. Inoltre, ci si dimentica spesso che “l’alcol è la prima causa di morte tra i 15 e i 24enni”. Per questo sarebbe utile introdurre un prezzo minimo per gli alcolici o aumentarne il costo. Per Dipendenze Svizzera, bisognerebbe anche vietarne la vendita nei negozi la sera tardi o di notte e fare più spesso test di acquisto per limitare la vendita di alcol ai minori. Infine, servirebbe pure più trasparenza sui rischi: “L’alcol è spesso molto più pericoloso di quanto si pensa”.

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