Svizzera

Eternit Bis, Schmidheiny rinviato a giudizio.

L'imprenditore svizzero di nuovo in aula. L'accusa: omicidio volontario per la morte di 392 persone a causa dell'amianto lavorato in Piemonte

(archivio Ti-Press)
24 gennaio 2020
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L'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny è stato rinviato a giudizio a Vercelli per il caso Eternit bis. Il processo si aprirà in Corte d'Assise a Novara il 27 novembre. Schmidheiny sarà chiamato a rispondere di omicidio volontario in relazione alla morte di 392 persone provocata, secondo l'accusa, dall'amianto lavorato nello stabilimento di Casale Monferrato (Alessandria) della multinazionale. A disporre il rinvio a giudizio è stato il giudice delle udienze preliminari Fabrizio Filice. 

La difesa: 'Delusi'

"Siamo delusi, ovviamente, ma per fortuna il procedimento non finisce qui. Nel primo processo abbiamo avuto ragione, e se il gup ci avesse dato ragione dall'inizio sarebbe andata meglio per tutti. E credo che anche in questo caso sarebbe stato più opportuno ascoltare le nostre ragioni". E' il commento di Astolfo Di Amato, avvocato che insieme con Guido Carlo Alleva difendeSchmidheiny. "Abbiamo fiducia nella giustizia", conclude il legale.  

Italia paese 'fallito'

In un'intervista rilasciata nelle scorse settimane alla 'Nzz am Sonntag', Schmidheiny si definiva "perseguitato" dai magistrati di un paese "fallito". "Dopo 40 anni si viene accusati di omicidi di massa e perseguitati. Per risolvere il problema dell'amianto abbiamo fatto tutto il possibile e quanto era ragionevolmente esigibile secondo lo stato delle conoscenze di allora. All'inizio pensavamo che si trattasse di diritto, di fatti, di giustizia, ma nel corso del tempo questa impressione è svanita". E ancora: "Per non lasciarmi abbattere da questi incredibili attacchi ho capito che mi sarei dovuto occupare della mia salute mentale. Mi sono reso conto di provare dentro di me un odio per gli italiani e che io sono il solo a soffrire per questo. Ho lavorato in modo mirato sulla situazione. E quando oggi penso all'Italia provo solo compassione per tutte le persone buone e oneste che sono costrette a vivere in questo Stato fallito".

Il primo processo finì in prescrizione

Dal versante delle parti civili, raccolte sotto le bandiere dell'associazione Afeva, echeggia un sospiro di sollievo: il timore era che il giudice, come fece un suo collega a Torino, derubricasse il reato a omicidio colposo. Si stima che, in questo caso, l'80% dei casi sarebbe caduto in prescrizione. Esattamente come fu dichiarato prescritto il primo processo, dove Schmidheiny era imputato di disastro ambientale.

L'inchiesta Eternit bis ha prodotto un rebus giuridico che prima o poi dovrà essere risolto: nel capoluogo piemontese, Schmidheiny è stato condannato per due omicidi colposi, a Napoli è sotto processo per omicidio volontario. 

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