Svizzera

Immigrazione illegale in calo. Ma il Ticino è in testa

Stando alle cifre fornite dall'Amministrazione federale delle dogane, dalle oltre 27mila persone contate in Svizzera nel 2017 si è scesi a circa 13mila

archivio Ti-Press
22 gennaio 2020
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La migrazione illegale è nuovamente diminuita l'anno scorso in Svizzera. Il Corpo della guardie di confine ha recensito 12mila 927 casi di soggiorni illegali, contro i 16mila 563 del 2018. Nel 2017 erano ancora oltre il doppio, ovvero 27mila 300. La regione più toccata (3'474) è il Ticino.

Al secondo posto, riferiscono statistiche pubblicate oggi dall'Amministrazione federale delle dogane (Afd), si situa la regione del nord-ovest (3'389), che comprende Basilea e Berna, e al terzo quella formata da Vallese, Vaud e Friburgo (2'444). Nel canton Ginevra, preso in considerazione in solitaria così come il Ticino, i casi sono stati 1338.

Per quanto riguarda la nazionalità, rimangono davanti a tutti – di gran lunga – i nigeriani, a quota 1994. Seguono albanesi (821), algerini (769), gambiani (625) e marocchini (543). Sono invece spariti dalla "top ten" gli eritrei, che nel 2016 avevano rappresentato un quarto dei casi.

Gli agenti hanno intercettato illegali in 6'489 occasioni sui treni, 5'472 volte sulle strade, 947 negli aeroporti (unica categoria in leggero aumento) e 19 su battelli.

È di poco cresciuta l'attività dei passatori, da 398 a 405 casi. Inoltre, Berna ha trasmesso 5'575 dossier ad autorità straniere, contro gli 8'187 del 2018 e addirittura i 17'526 del 2017.
 
 

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