Svizzera

A maggio si voterà su libera circolazione, caccia e cura dei figli

Il Consiglio federale ha deciso che il 17 maggio i cittadini potranno esprimersi sull'iniziativa Udc 'Per un'immigrazione moderata' e su due modifiche di legge

Chiamati alle urne (archivio Ti-Press)
15 gennaio 2020
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Il prossimo 17 maggio i cittadini saranno chiamati alle urne per esprimersi sull'iniziativa popolare dell'Udc 'Per un'immigrazione moderata' – che mira ad abolire la libera circolazione delle persone con l'Unione europea –, sulla legge sulla caccia e sulle deduzioni fiscali per la cura dei figli da parte di terzi. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale.

L'iniziativa Udc esige che la Svizzera regoli in maniera autonoma l'immigrazione degli stranieri. Impedisce inoltre ogni nuovo trattato di obbligo internazionale per la libera circolazione delle persone. Se l'iniziativa venisse accettata dal popolo, le autorità avrebbero un anno per negoziare la fine dell'accordo con Bruxelles. Se non si dovesse trovare una soluzione, il Consiglio federale dovrebbe uscire dall'intesa nel mese successivo, col rischio di far cadere l'insieme degli accordi bilaterali I.

La revisione della legge sulla caccia prevede che specie animali protette potrebbero essere abbattute preventivamente, cioè senza aver mai causato alcun danno. Ad esempio, i lupi potrebbero essere uccisi per regolamentarne la popolazione, senza che essi abbiano causato danni e senza dover prendere in precedenza misure di protezione del bestiame. In seguito alla revisione i lupi non sarebbero al sicuro anche nelle zone di divieto di caccia, ora chiamate aree di protezione della fauna selvatica. Il Consiglio federale potrebbe inoltre lasciare mano libera per la gestione delle popolazioni di altre specie protette, tra cui castori, linci, aironi cenerini e cigni reali.

Infine, il Parlamento, durante la sessione autunnale 2019, ha deciso – in seguito a una proposta del Ppd – di aumentare da 6'500 a 10'000 franchi le deduzioni generali nell'imposta federale diretta per tutti i figli minorenni. Il Ps, promotore del referendum, ritiene che questa modifica di legge non andrà a vantaggio del ceto medio, bensì di quelle famiglie con un reddito medio superiore ai 100 mila franchi annui, e che vi saranno minori entrate per 370 milioni di franchi.
 
 

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