Svizzera

In 65 via dalla scuola reclute perché potenzialmente pericolosi

Al via oggi i nuovi corsi. I giovani 'scartati' non hanno raggiunto le loro rispettive unità a causa di episodi occorsi dopo il reclutamento

In marcia (Ti-Press)
13 gennaio 2020
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A causa di episodi non meglio precisati, 65 giovani astretti al servizio militare non hanno integrato le rispettive unità oggi per l'inizio della prima scuola reclute del 2020 per il quale è prevista l'entrata in servizio di 11'600 futuri soldati, tra cui 171 donne, 51 in più rispetto al gennaio 2019. I giovani sono stati ritenuti potenzialmente pericolosi per sé stessi o per il proprio entourage a causa di episodi occorsi dopo il reclutamento.

Lo indica un comunicato odierno del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (Ddps), secondo cui circa 1'280 giovani svolgeranno la scuola reclute in ferma continuata, ossia in un colpo solo. Oltre alle reclute, entrano in servizio anche 2'600 quadri.

Più donne, ma ancora sotto l'1%

Per quanto riguarda le donne in grigioverde, a parte il lieve aumento registrato quest'anno, il loro numero nell'esercito svizzero rimane tutt'ora inferiore all'1%.

A casa perché potenzialmente pericolosi

Come accennato, 65 persone si sono viste sbarrare la strada a seguito di episodi verificatisi dopo che il reclutamento era già stato superato: l'esercito vuole infatti impedire che persone potenzialmente pericolose per sé stesse e per il proprio entourage possano vestire i panni militari.

Dal 2010, in occasione del reclutamento, il Servizio specializzato per i controlli di sicurezza relativi alle persone esegue un'analisi dei rischi - ossia verificando se sussiste una condanna penale oppure se è pendente un procedimento penale - per quanto riguarda i giovani soggetti all'obbligo di leva.

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