Svizzera

L'Udc nazionale cerca un presidente forte

Sarà la consigliera nazionale Magdalena Martullo-Blocher, figlia del leader carismatico del partito, a pilotare la scelta del successore di Albert Rösti

Magdalena Martullo-Blocher (Keystone)
25 dicembre 2019
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La consigliera nazionale, vicepresidente del partito e Ceo della Ems-Chemie Magdalena Martullo-Blocher non ha tempo per fare la presidente dell’Unione democratica di centro (Udc). Sarà lei però a pilotare il processo di selezione del successore del dimissionario Albert Rösti, ha dichiarato in un’intervista al 'Tages-Anzeiger'. Già sin d’ora una cosa appare chiara: il partito cerca l'uomo forte, un 'ristrutturatore' in grado di "aiutare, sostenere" le sezioni cantonali, ma anche di presentare il conto a quelle disobbedienti e/o in preda a lotte intestine, se necessario "con durezza" (sempre Magdalena Martullo-Blocher). "Soprattutto saper dirigere, in tutta la Svizzera2. Ossia: "Essere presente nelle sezioni cantonali e portarle al successo".

Questo dovrà fare – a detta della figlia dell’ex consigliere federale Christoph Blocher – chi a fine marzo prenderà il posto del conciliante Rösti. Perché “sotto il sole dell’Udc [il riferimento è al logo del partito, ndr] ogni sezione non può semplicemente fare ciò che vuole”. Negli ultimi anni i vertici del partito nazionale hanno in effetti assistito più o meno impotenti alle beghe (rivalità personali, soprattutto) che hanno dilaniato le sezioni argoviese, basilese, vodese e neocastellana. Inoltre, tra Blocher e i dirigenti democentristi zurighesi sono volati gli stracci già dopo le massicce perdite subite alle elezioni comunali del marzo 2018. Un anno più tardi, il presidente della sezione è stato costretto a dimettersi a causa del flop alle cantonali. E recentemente non sono mancate le polemiche con la sezione glaronese, a seguito di divergenze di vedute sulla strategia da seguire durante la campagna in vista delle federali di ottobre.

In passato Christoph Blocher, o chi per esso ai piani alti del partito, ha puntualmente lasciato filtrare ai media la sua insoddisfazione per il cattivo funzionamento di alcune sezioni perdenti. A volte, come a Zurigo, è persino intervenuto di persona per disciplinare o sanzionare i riottosi. In diversi cantoni è questione di “risanamento”, ha affermato a inizio novembre in un’intervista alla ‘Nzz’. Il ‘padrino’ ormai è vicino agli ottanta. La sua influenza non è più quella di un tempo. Ma in un partito dove gerarchia e tradizione contano più che in altre formazioni, la parola del leader carismatico continua ad avere un notevole peso. Il successore di Albert Rösti non potrà che essere qualcuno (con la ‘o’ perché qui le donne ancora faticano a emergere, benché circolino i nomi di un paio di possibili candidate) che gode della piena fiducia di Christoph Blocher e della cerchia dei suoi fedelissimi (l’erede Magdalena in primis) nelle alte sfere dell’Udc.

Non solo capacità di leadership, ‘polso’ e presenza sul terreno sono richiesti al futuro presidente. Resistenza allo stress, dimestichezza con i media, conoscenze linguistiche (almeno tedesco e francese), sono alcuni degli altri requisiti. Un altro: massima flessibilità nell’orario di lavoro. Il nuovo volto dell’Udc svizzera “dev’essere pronto a impegnarsi in misura eccezionale”, ha detto Martullo-Blocher al ‘Tagi’. Massima flessibilità per zero guadagno? L’Udc è l’unico grande partito a non remunerare/indennizzare il proprio presidente. La questione sarà nuovamente discussa all’interno del comitato direttivo del partito, indica la vicepresidente dell’Udc svizzera. Oltre all’Udc, anche Ps, Verdi e Pbd dalla prossima primavera avranno un(a) nuovo (a) presidente.

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