Svizzera

Migliaia di aggressioni negli ospedali svizzeri nel 2019

A dirlo è un'inchiesta della 'Nzz am Sonntag', che cita questa ragione alla base della decisione dei nosocomi elvetici di investire nella sicurezza

Foto Ti-Press
8 dicembre 2019
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Gli ospedali hanno deciso di rafforzare le misure di sicurezza per evitare aggressioni nei confronti del personale, in particolare in pronto soccorso. È quanto emerge da un'inchiesta condotta dalla 'Nzz am Sonntag' presso le cinque strutture universitarie elvetiche.

Nel corso del 2019, illustra il settimanale svizzerotedesco, si sono registrati migliaia di casi di violenza nei nosocomi: 1500 al Chuv di Losanna, 1200 all'Inselspital di Berna, 900 all'ospedale di Zurigo e 5000 all'Hug di Ginevra, sebbene nella Città di Calvino vengano segnalati anche gli interventi di minor entità. Non vengono invece fornite cifre per quanto riguarda Basilea.

Secondo la 'Nzz am Sonntag' i casi sono in aumento negli ultimi dieci anni. A preoccupare sono anche le violenze commesse da genitori aggressivi nel periodo natalizio: a causa della chiusura di diverse cliniche pediatriche nel mese di dicembre, i genitori di figli malati devono recarsi al pronto soccorso e spesso i tempi di attesa si allungano. Ciò provoca malcontento e irritazione, che sfocia spesso in violenza verbale e in alcuni casi in aggressioni.

"Si tratta del quarto inverno in cui dobbiamo impiegare personale di sicurezza alla sera", sostiene Urs Rüegg, segretario generale del Kinderspital di Zurigo, citato dal settimanale. "Molti genitori non capiscono perché non venga data la priorità al figlio e perdono spesso i nervi", aggiunge.

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