Elezioni federali

Ballottaggi, scenari ticinesi e svizzeri in attesa del verdetto

A sud delle Alpi le possibilità di maggior recupero dovrebbero essere per Merlini, ma... In Svizzera occhi puntati soprattutto su Berna

Operazioni di voto (Ti-Press)
17 novembre 2019
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Si chiude alle 12 la penultima domenica di ballottaggio per il Consiglio degli Stati in Svizzera. Sei cantoni, tra cui il Ticino, sono chiamati a completare le loro rappresentanze alla Camera alta. 

La situazione in Ticino

In Ticino dopo il primo turno sono rimasti in quattro a contendersi le due poltrone disponibili, in uno dei ballottaggi più aperti da diverse elezioni. Se il senatore uscente Ppd Filippo Lombardi (che parte in Pole position) sembra essere in grado di difendere la propria elezione, c'è maggiore incertezza in casa Plr. Giovanni Merlini, già consigliere nazionale, vuole difendere e occupare il posto liberale-radicale lasciato libero da Fabio Abate (che non si è ripresentato), ma nel primo turno è arrivato solo terzo dietro l'Udc Marco Chiesa.

Merlini conta, oltre che a un "risveglio" dell'elettorato Plr, piuttosto tiepido al primo turno forse anche per marcare un certo malcontento verso la congiunzione al Nazionale con il Ppd, anche sul sostegno dei popolari-democratici, che sulla carta si presentano con il tandem Lombardi-Merlini.

Per fare il colpaccio, Chiesa deve invece sperare di raccogliere effettivamente i voti degli alleati leghisti (il cui candidato, Battista Ghiggia, è finito addirittura sesto al primo turno) e, soprattutto, di poter confermare la propria posizione pescando consensi anche da elettori non di destra. Dal canto suo la socialista Marina Carobbio conta di mobilitare a suo favore l'elettorato verde, in forte crescita.

I margini di manovra in Ticino - previsioni

L'incertezza di questo ballottaggio è data soprattutto dalla difficoltà di capire quali siano i margini di voti ancora in gioco. In genere la partecipazione ai ballottaggi dimostra di essere inferiore a quella del primo turno, ma i voti tendono a concentrarsi maggiormente. Si tratterà di capire quali candidati sapranno attrarre i voti di chi è rimasto senza un candidato di riferimento.

Detto di Lombardi, che non dovrebbe avere problemi ad essere riconfermato, Giovanni Merlini (Plr) sembra il candidato con più possibilità di recupero, visto che nel primo turno ha raccolto meno voti di quelli che teoricamente il Plr ha saputo esprimere nelle passate tornate elettorali, soprattutto nei centri. Potrebbe raccogliere inoltre qualche voto in più in casa Ppd. Questo è infatti uno dei principali appelli lanciato dal candidato liberale-radicale agli elettori, assieme a qualche ammiccamento a sinistra.

Merlini si trova comunque ad occupare un'area affollata, quella di centrodestra, che si presenta con tre candidati su quattro. Oltre a Lombardi, vi è pure Chiesa (Udc) che dal canto suo conta sull'aiuto della Lega. La domanda per lui è quanti elettori leghisti, che al primo turno non l'hanno già votato, lo sceglieranno. In alcune interviste, il candidato democentrista ha inoltre strizzato l'occhio ai temi sociali, cercando probabilmente il consenso anche dell'ala più a sinistra della Lega e, forse, di qualche elettore socialista.

Per Marina Carobbio, che ha chiesto ai suoi sostenitori di votare solo lei onde non favorire altri, l'incognita è legata a quanti elettori al primo turno non hanno già votato il tandem rossoverde Carobbio-Greta Gysin e che sono pronti a sostenerla nella corsa. 

Ballottaggi in altri 5 cantoni svizzeri

Ballottaggi sono in programma oggi anche in altri cinque cantoni. Fari puntati su Berna, dove si confrontano due alleanze contrapposte: una rosso-verde, con l’uscente Hans Stöckli (PS) e la presidente dei Verdi Regula Rytz (Verdi), e una borghese, con i consiglieri nazionali Werner Salzmann (Udc) e Christa Markwalder (Plr).

La questione bernese - C'è in ballo la candidatura verde al Consiglio federale

L’esito è aperto. Al primo turno il 67enne Stöckli si è piazzato in testa con 122'263 preferenze, seguito a breve distanza da Rytz (119'960 voti) e Salzmann (119'630). Christa Markwalder era giunta soltanto quinta con 61'904 voti.

La sinistra tenta un non improbabile colpaccio. Nel caso non riuscisse nell’intento, interessante sarà vedere se una candidata ecologista riuscirà a soffiare un altro seggio agli Stati ai ‘cugini’ socialisti, come già avvenuto nei cantoni di Vaud e Neuchâtel. La 57enne Rytz ha già detto che, se verrà eletta, non sarà a disposizione per un’eventuale candidatura del suo partito al Consiglio federale, né il prossimo 11 dicembre né più avanti.

Ps: ultima occasione per limitare i danni

Negli altri ballottaggi odierni, il Ps non dovrebbe faticare troppo a confermare i mandati degli uscenti Paul Rechsteiner (San Gallo) e Roberto Zanetti (Soletta). Per i socialisti, che finora hanno lasciato sul campo 7 seggi, si tratta dell’ultima occasione per limitare i danni alla Camera dei Cantoni.

A Zurigo favorito il Plr, a Zugo è lotta con l'Udc

Il Plr, dal canto suo, dovrebbe farcela a Zurigo (con l’uscente Ruedi Noser, grande favorito nel confronto con l’ecologista Marionna Schlatter). A Zugo, invece, la partita è tutta da giocare fra il suo ex consigliere di Stato Matthias Michel e il consigliere di Stato in carica Heinz Tännler, un democentrista moderato, apprezzato anche al di fuori del suo partito.

Si vota anche domenica prossima

La composizione definitiva del Consiglio degli Stati sarà nota soltanto domenica prossima, quando si svolgeranno le elezioni di ballottaggio negli ultimi tre cantoni: Svitto (un seggio ancora da attribuire), Argovia (2 seggi) e Basilea-Campagna (1).

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