Svizzera

I cani morirono atrocemente, assolta per assenza di prove

Non c'è il riscontro che l'autrice sia lei. Gli animali avevano ingerito esche con veleno per ratti e lamette da barba

(Ti-Press)
9 ottobre 2019
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Burgdorf – I suoi cani sono morti per aver ingerito esche con veleno per ratti, lamette da barba e spilli, ma non ci sono le prove che l'autrice sia lei. Il Tribunale distrettuale di Burgdorf (Berna) ha assolto una donna dalle accuse di maltrattamento di animali. Il sospetto che la giovane abbia agito per racimolare denaro non è stato fugato, ha detto il presidente della corte, che però anche a questo titolo, nel rispetto del principio in dubio pro reo, ha ribaltato un decreto d'accusa che comprendeva anche il reato di truffa.

I tre Jagdterrier della donna sono morti dopo atroci sofferenze e malgrado un'operazione d'urgenza. Il difensore non ha mancato di manifestare il suo sconcerto per il fatto che la sua cliente sia stata accusata. "È uno scandalo", ha detto, affermando in particolare che se la donna avesse voluto sopprimere i suoi animali di certo non avrebbe fatto di tutto per salvarli portandoli in una clinica veterinaria.

Nel dibattimento la procura ha ammesso di non disporre di prove, ma ha prodotto una serie di indizi concordanti. In estrema sintesi, il ministero pubblico ha sostenuto che la donna ha agito per risollevarsi da una situazione economica difficile.

Dopo la morte degli animali, la giovane ha lanciato sui social media un appello per la raccolta di fondi destinati a coprire le spese delle operazioni dei suoi cani e per aiutare altri proprietari confrontati a situazioni simili. La solidarietà era stata notevole e la donna aveva ottenuto circa 19mila franchi, utilizzati anche per riparazioni della sua automobile e per fatture del dentista.
 
 

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