Svizzera

In Svizzera mezzo milione di persone pensa al suicidio

Il dato è stato rilevato dall'Osservatorio della salute. Malattia, solitudine, disoccupazione e mancanza di risorse sono i motivi principali

Farla finita... archivio ©Ti-Press
10 settembre 2019
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Malattia, solitudine, mancanza di risorse e fiducia in sé stessi, disoccupazione sono i motivi principali che spingono al suicidio, pensato e/o tentato in Svizzera.

Dal rapporto pubblicato oggi dall'Osservatorio svizzero della salute (Obsan), dal 2012, il tasso delle persone che sono attraversate da pensieri suicidari è aumentato dal 6,4 al 7,8% in Svizzera. Ciò significa ad esempio che, nelle ultime due settimane, 541mila persone hanno pensato al suicidio; nel corso della loro vita, altre 200mila hanno tentato di togliersi la vita (di cui 33mila nell'ultimo anno).

Dati statistici che abbozzano a quelle che sono le cifre reali che, secondo l'Obsan, sarebbero maggiori. Il dato statistico si basa sulle cifre rilevate dall'indagine sulla salute del 2017 e spesso le informazioni raccolte dal sondaggio sono edulcorate per la vergogna. Inoltre, si puntualizza che sono esclusi dalla ricerca statistica gruppi vulnerabili, come detenuti, pazienti di ospedali psichiatrici e ospiti dei centri di asilo.

Le percentuali del pensiero suicida: le motivazioni

Il 69,1% delle persone con pensieri suicidi soffre di disturbi depressivi da moderati a gravi, ossia 9 volte di più di coloro che non hanno tali idee. Quasi la metà (47%) di chi ha pensato di togliersi la vita soffre di gravi disturbi fisici (soprattutto dolori), mentre ne è affetto solo un quinto (19,3%) di coloro che non intendono farlo.

Altre ragioni spesso menzionate sono la solitudine, per il 21,3% (6 volte di più di coloro che non sono a rischio), e la mancanza di fiducia in sé stessi nel senso più ampio del termine, per il 19,5% (3,5 volte di più).

Fra i disoccupati, l'1,5% ha tentato il suicidio negli ultimi 12 mesi. Mentre fra gli occupati il tasso era dello 0,4% (3,75 volte inferiore).

Sesso ed età non risultano avere un ruolo nelle statistiche.

Idee suicidarie per l'8,2% della popolazione in Ticino

E anche a livello regionale non si constatano forti differenze fra le regioni; sebbene spicchi una minore propensione alle idee suicidarie in Svizzera centrale (5,9%) rispetto a Nord-Ovest (8,7%), Ticino (8,2%), Regione lemanica (8,2%), Svizzera orientale (7,9%), Mittelland (7,8%) e Zurigo (7,5%).

D'altro canto è piuttosto prevedibile che le persone istruite siano meno portate al suicidio di chi ha completato solo la scuola dell'obbligo, e che in campagna si veda meno nero che in città.

Particolarmente triste per l'Obsan è che il 15% degli intervistati che ha tentato di porre fine ai propri giorni nei 12 mesi precedenti l'indagine non ne ha parlato con nessuno né prima né dopo l'indagine.

Secondo i calcoli dell'Obsan, nel 2017 ci sono stati 32 tentativi per ogni suicidio riuscito. Il "tasso di successo" è di 1:17 se si include l'eutanasia volontaria.

Elemento particolare: il consumo quotidiano di alcol è più raro fra chi ha già tentato il suicidio (circa il 7%) rispetto agli altri (11%). Le persone stanche della vita fumano invece più spesso (27%) di quelle non a rischio (18%).

La prevenzione del suicidio è una questione globale, ricorda l'Obsan. Ogni anno 800'000 persone si tolgono la vita a livello mondiale. In Svizzera lo hanno fatto circa in 1000 nel 2016 (senza contare i suicidi assistiti). Si tratta di un tasso di 12 ogni 100'000 abitanti, che rientra nella media europea.
 
 

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