Svizzera

Sondaggio federali 2019: i Verdi in sorpasso sul Ppd

È quanto emerge dal terzo barometro elettorale della Ssr. Bene anche i Verdi liberali, previsto un generale spostamento a sinistra

(Foto Ti-Press)
5 settembre 2019
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A circa un mese e mezzo dalle elezioni federali, i Verdi fiutano il colpaccio. Secondo quanto emerge dal terzo barometro elettorale dell'anno della SSR, la formazione ecologista pare infatti in fase di sorpasso sul Ppd e in grado di assicurarsi il ruolo di quarta forza politica a livello nazionale.

L'onda verde non sembra dunque aver perso vigore durante l'estate. Anzi, stando alle più recenti intenzioni di voto pubblicate oggi, il partito è in ulteriore crescita di consensi e otterrebbe il miglior risultato della sua storia, intascandosi il 10,5% delle preferenze. Si tratta di circa un punto percentuale in più rispetto all'attuale record (9,6%) degli ecologisti, risalente al 2007.

I Verdi guadagnerebbero 3,4 punti in confronto a quattro anni fa. Sembra quindi possibile che siano in grado di scavalcare il Ppd, che al contrario è in frenata. Per i popolari-democratici, dati in calo dall'11,6% al 10,2%, all'orizzonte si profila la peggior prestazione di sempre.

Vi è tuttavia da ricordare che queste cifre fanno riferimento al Consiglio nazionale. Agli Stati invece, grazie alle sue roccaforti a livello regionale, il Ppd, al contrario dei Verdi, continuerà ad avere un peso importante.

Col vento in poppa pure Verdi liberali

Acquistano slancio anche i Verdi liberali, che passerebbero dal 4,6% al 6,9%. Se si vanno ipoteticamente a sommare i voti dei due partiti di estrazione ambientalista, che comunque mantengono ovviamente posizioni divergenti su molti aspetti, si ottiene una quota superiore a quella del Plr. In casa liberale-radicale la situazione è stabile (16,7%, +0,3 punti), senza alcuna minaccia seria alle spalle ma senza neppure la possibilità reale di impensierire il PS. Anche per i socialisti (18,7%, -0,1 punti), i cambiamenti in paragone alle federali del 2015 si annunciano minimi.

Davanti a tutti resta ovviamente l'Udc, pur se in perdita di velocità rispetto alla storica vittoria di quattro anni fa, quando ottenne il 29,4% dei consensi. Il rallentamento, nell'aria da tempo, è ora stimato dalla Ssr in 2,6 punti percentuali al 26,8%, un dato simile a quelli del 2003 e del 2011.

Se l'Udc non è in piena forma ma tutto sommato regge, è allarme in seno al Pbd. Il declino di quest'ultimo schieramento si sta sempre più aggravando, tanto che i borghesi-democratici attualmente sono al 2,6%, contro il 4,1% delle ultime federali. In poche parole, stanno perdendo oltre un terzo del loro elettorato. Dal canto suo, il Partito evangelico perde 0,3 punti e si attesta all'1,6%.

Si delinea spostamento verso sinistra

Riassumendo, il più recente barometro mostra uno spostamento a sinistra dello scacchiere, trend già evidenziato dalle ricerche degli scorsi mesi. Gli ecologisti avanzano, i socialisti tengono: il campo rosso-verde è in progressione di 3,3 punti. A destra, unendo Udc e Plr, si registra un'emorragia di 2,3 punti. Al centro, imbarcano acqua Pbd e Ppd, mentre migliorano i Verdi liberali (contando anche il Pev, complessivamente il centro scende di 0,9 punti).

A livello di spostamento dei voti, è interessante notare come il Ps perda elettorato in favore di Verdi e Verdi liberali, ma riesca a mantenersi a galla perché in grado di arruolare chi non aveva votato. Al contrario, l'Udc non vive particolari fughe verso altri partiti, però deve fare i conti con la difficoltà nel mobilitare la propria base e nel reclutare le generazioni più giovani.

Rapporti con Ue perdono importanza

Per quel che concerne gli argomenti prioritari da affrontare, in testa rimangono saldamente le casse malattia, i cui premi restano motivo di preoccupazione per un intervistato su due (46%). Il tema climatico è invariato al 38% davanti alle relazioni con l'Unione europea (35%). I rapporti sull'asse Berna-Bruxelles sembrano essere un po' passati di moda tra l'elettorato svizzero, che a inizio anno dava loro molta più importanza (47%) di quanto accade adesso. Chiudono la top cinque pensioni (33%) e immigrazione/stranieri (25%).

Infine, riguardo alla rappresentanza femminile in parlamento, il 45% degli svizzeri è dell'opinione che sia troppo bassa. Un terzo ritiene invece che non si tratti di una questione rilevante. Come ampiamente prevedibile, tale percezione varia a seconda delle preferenze politiche dell'interrogato. Per gran parte degli elettori di sinistra (81% Verdi e 76% PS), le donne sono poche, un parere condiviso dal 36% di quelli del Plr e addirittura solo dal 9% dei sostenitori Udc.

Il sondaggio, condotto online tra il 19 e il 25 agosto, ha coinvolto 17'128 elettori. Il margine di errore è di +/- 1,2 punti percentuali.

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