Svizzera

Controllore morto, le Ffs intensificano i controlli

Non è l'unico episodio di personale rimasto intrappolato nelle porte. E alcuni controlli rivelano un difetto nascosto.

(Archivio Keystone)
14 agosto 2019
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"Dopo il tragico incidente del 4 agosto a un capo assistenza clienti, le Ffs hanno analizzato il processo di autorizzazione per la partenza dei treni, giungendo alla conclusione che è sicuro per i collaboratori e per i viaggiatori". E non è necessario mettere fuori servizio certe carrozze. Lo comunicano oggi le ferrovie federali, dopo la morte di un controllore che era rimasto incastrato fra le porte di un InterRegio in partenza dalla stazione di Baden.

Tuttavia non si tratterebbe dell'unico caso in cui qualcuno è rimasto incastrato: "Dopo l’incidente di Baden alcuni collaboratori hanno segnalato episodi simili in cui sono rimasti intrappolati in una porta. Ogni anno i collaboratori segnalano complessivamente meno di dieci infortuni e quasi sempre infortuni sul lavoro in relazione alla salita o alla discesa da un treno".

In ogni caso, "quale ulteriore misura immediata, nelle prossime settimane le Ffs sottoporranno tutte le porte delle carrozze di tipo CU IV a un controllo speciale – in aggiunta alle normali verifiche alle porte effettuate ogni 7-10 giorni.". Le Ffs confermano anche di avere già riverificato il processo di autorizzazione per la partenza dei treni, poi discusso con i partner sociali: "Ne è risultato che il processo è sicuro per il personale e per i viaggiatori, come conferma anche la pratica".

Quel difetto nascosto

"Dopo il tragico incidente di Baden", le Ffs "hanno deciso di estendere le verifiche e di realizzare un controllo speciale delle CU IV. Tutti gli elementi di sicurezza delle porte d’accesso vengono controllati e, se vengono riscontrate anomalie, si procede immediatamente ad una manutenzione correttiva. Ogni giorno vengono ispezionate dalle 10 alle 15 carrozze; ci vorranno presumibilmente dalle 6 alle 7 settimane per controllare tutti i veicoli".

I test iniziali "hanno rivelato un difetto finora nascosto: nella cosiddetta modalità UIC, la protezione anti-intrappolamento delle carrozze CU IV funziona regolarmente, ma reagisce in modo meno sensibile del dovuto. È in modalità UIC che l’assistente clienti, dopo essersi assicurato che tutti i passeggeri siano saliti a bordo, avvia il processo di chiusura delle porte ancora aperte, tranne la sua". Si precisa però che attualmente dall'inchiesta non risulta alcun nesso fra tale difetto e l'incidente mortale. Peraltro, un controllo del 31 luglio sulla carrozza non aveva evidenziato alcuna anomalia.

 

Le carrozze CU IV resteranno in servizio fino al 2030 con circa 200 unità.

 

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