Svizzera

Un caimano nel lago? ‘È più che plausibile’

Emanuele Besomi della Protezione animali di Bellinzona non esclude la presenza del rettile, avvistato domenica scorsa, nel Hallwilersee in Argovia

Keystone
19 luglio 2019
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«È più che plausibile» che un caimano possa trovarsi nell’Hallwilersee, un lago nel canton Argovia. Secondo Emanuele Besomi, presidente della Società protezione animali Bellinzona (Spab), è possibile che «qualcuno abbia importato questo animale e lo abbia in un secondo momento liberato in natura».
La vicenda resa nota martedì dalla polizia argoviese è ancora avvolta nel mistero: domenica sera attorno alle 21.30 un pescatore avrebbe avvistato un rettile, lungo circa un metro e mezzo, azzannare una piccola anatra nelle acque del­l’Hallwilersee. L’uomo in questione ha fornito alla polizia una descrizione precisa e “credibile” dell’animale che, secondo gli esperti, dovrebbe trattarsi di un caimano: una sorta di coccodrillo, ma leggermente più piccolo, originario del Sudamerica. “Rettili di questo tipo si nutrono principalmente di pesci e piccoli animali. Sono di regola timidi e reagiscono in modo aggressivo solo se si sentono minacciati”, ha indicato la polizia cantonale argoviese in una nota. Non dovrebbe quindi essere pericoloso per l’uomo.

La notizia ha suscitato varie reazioni nella popolazione locale: chi ci crede, chi sostiene si tratti di una bufala, chi ha paura a fare il bagno e chi invece intende catturarlo. L’iniziativa più curiosa è quella di un ristorante del luogo che da mercoledì propone nel suo menu hamburger di coccodrillo con patatine. Se effettivamente avrà successo, si vedrà.

Resta il fatto che, oltre al famigerato pescatore, nessuno ha ancora individuato il caimano: le prime ricerche della polizia non hanno dato frutti. Nel frattempo sono quindi state posizionate fototrappole, con la speranza (per intanto vana) di immortalare il rettile. Una spiegazione per la sua temporanea scomparsa, l’ha data uno dei ‘ranger’ dell’Hallwilersee, esperti della natura del luogo e che garantiscono l’ordine dove molte famiglie sono solite fare il bagno: «Dopo aver mangiato, il caimano si riposa da qualche parte per due, tre o quattro giorni», ha affermato Bruno Fürst ai microfoni di Srf. Come Besomi, anche Fürst reputa plausibile che nel lago possa eserci anche un caimano. Già, perché in queste acque si trovano anche altri animali esotici come «tartarughe originarie del Mississippi, carpe giapponesi o molluschi che non appartengono a questo lago».

I pescatori del luogo sono invece più scettici: “Qua ci si conosce tutti. Quando qualcuno cattura un grande pesce, lo si sa dopo 30 minuti”, ha affermato al ‘Tages-Anzeiger’ Patrick Fischer, pescatore (come indica anche il cognome) da più di 40 anni. L’uomo che ha avvistato il caimano, però, non lo conosce nessuno: pur chiedendo a colleghi e altri pescatori, Fischer non è riuscito a scoprire di chi si tratti. E fino a quando non sarà chiarita la sua identità, il pescatore reputerà la vicenda solo un scherzo. Un’altra ipotesi è che potrebbe trattarsi semplicemente di un luccio: un grande pesce che può raggiungere anche gli 1,40 metri.

Intanto però, il ‘Blick’ è riuscito a rintracciare il pescatore che avrebbe avvistato il caimano e avvisato la polizia: secondo il quotidiano si tratta di un cittadino tedesco residente nella regione. Ha voluto mantenere l’anonimato per paura di essere etichettato come un bugiardo. L’unica cosa che ha voluto precisare è che “sicuramente non era un luccio”.

Visto che la polizia ha verificato che nessun detentore autorizzato di caimani ha perso uno dei suoi animali, l’unica possibilità è che sia stato importato illegalmente. Stando a Besomi oggigiorno, grazie a internet è infatti più facile rispetto al passato possedere animali esotici. Magari anche senza autorizzazione. Questo per dire che casi come questo possono effettivamente succedere.

Come comportarsi allora se qualcuno avvista un animale apparentemente non di queste parti? «La prima cosa da fare – afferma a ‘laRegione’ il presidente della Spab – sarebbe quella di fotografare l’animale, in modo da permetterne l’identificazione. Chiaramente senza avvicinarsi troppo e mantenendo una distanza di sicurezza. In seguito bisogna avvisare prima di tutto la polizia che a sua volta, se è necessario, si rivolgerà alla Protezione animali».

 

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