Se ne occuperà l'ufficio "Diversity Swiss Army" recentemente aperto, che lavora sull'orientamento sessuale e l'identità di genere dei militari
L'esercito svizzero è aperto a reclutare persone transessuali. A tal scopo ha di recente creato l'ufficio "Diversity Swiss Army", che si occupa dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere dei militari.
L'organo collabora con il comando del reclutamento, il servizio medico militare e quello giuridico, indicano oggi Le Matin Dimanche e SonntagsZeitung. I regolamenti attuali prevedono l'ineleggibilità al servizio militare e alla protezione civile in caso di transessualità, ma l'esercito vuole lasciare ogni porta aperta e ha già dovuto adattare le proprie pratiche, spiegano i domenicali.
Se uno specialista certifica la salute mentale e fisica di una persona, così come la sua resistenza allo stress, la sua resilienza e la sua capacità di adattamento e subordinazione, niente si oppone all'ammissione di un transessuale.
Tali casi sono comunque una rarità, precisano i giornali. I medici dell'esercito ne registrano in media solo 18 all'anno. Dal 2020, i reclutatori abborderanno il tema interrogando i giovani sul sesso nel quale si identificano. Oltre a uomo e donna, in futuro sarà possibile rispondere "altro" in merito al proprio genere percepito.