Svizzera

È giunto il giorno del giudizio per Michael Lauber

Secondo le Commissioni della gestione del Parlamento non vi sono tuttavia indizi che possano mettere in dubbio l’idoneità professionale o personale del pg

Sul terzo incontro con Infantino, per le Cdg non vi è “alcun indizio che il pg non abbia detto la verità”
(Keystone)
14 maggio 2019
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Sarà la Commissione giudiziaria (Cg) a decidere se raccomandare o meno al Parlamento la rinomina del procuratore generale (pg) della Confederazione Michael Lauber durante la prossima sessione estiva delle Camere. Nel frattempo, le Commissioni della gestione (Cdg), dopo aver ascoltato Lauber, hanno indicato che non vi sono indizi “che possano mettere seriamente in dubbio l’idoneità professionale o personale” del pg. La palla passa dunque ora alla Cg, che potrebbe anche suggerire alle Camere federali di rinviare la nomina, almeno fino a quando non sia conclusa l’inchiesta disciplinare avviata dall’Autorità di vigilanza del Ministero pubblico della Confederazione (Av-Mpc).

Le Cdg si sono anche espresse sugli ormai famosi incontri informali con il presidente della Fifa Gianni Infantino: rilevano da una parte che sono state presentate davanti al Tribunale penale federale (Tpf) “diverse domande di ricusazione” nei confronti del pg. Starà dunque allo stesso Tpf decidere in merito. Dall’altra parte, per quanto riguarda il misterioso terzo incontro con Infantino, del quale Lauber dice di non ricordarsi, le Cdg hanno rilevato che non vi è “alcun indizio secondo il quale il pg non abbia intenzionalmente detto la verità”.

Starà quindi al Parlamento decidere se rinominare o meno Lauber. Ma non è sempre stato così: prima del 2011 (anno in cui l’attuale pg è stato eletto) era compito del Consiglio federale nominare il procuratore generale della Confederazione. La nomina di Lauber fece seguito alla non rielezione del pg in carica Erwin Beyeler, che era finito al centro delle critiche per il caso ‘Holenweger’: nel 2003 il Ministero pubblico della Confederazione (Mpc)  aveva aperto un’inchiesta contro il banchiere privato, sospettato di aver riciclato denaro sporco proveniente dal traffico di stupefacenti. Nel 2011 il Tribunale penale federale assolse Oskar Holenweger su tutta la linea. Aspramente criticato, Beyeler fu comunque raccomandato (con uno scarto di due voti) per la rinomina dalla Cg. L’Assemblea federale decise però in seguito di non rieleggerlo. La Cg dovette quindi trovare un sostituto: la scelta di Lauber fu raccomandata all’unanimità al Parlamento, che lo elesse con 203 voti su 206. Lauber fu poi eletto nel 2015 per un secondo mandato e quest’anno si è proposto per il terzo.

Durante la sua carica, Lauber ha perlopiù convinto. Tanto che fino all’autunno scorso solo pochi avrebbero messo in discussione una sua rielezione. Oggi invece la situazione è cambiata e questo a causa in particolare dei tre incontri informali con Infantino. Inizialmente aveva infatti ammesso che vi erano stati due incontri con il presidente della Fifa, ma aveva negato il terzo. In seguito ha però dovuto, dinnanzi all’evidenza, correggere il tiro, ammettendo che l’incontro c’è stato. Lui però continua a ribadire di non ricordarselo. Nei media è quindi stato accusato di mentire e di non essere degno della carica che copre. 
Per fare chiarezza su questi incontri l’Av-Mpc ha avviato un’inchiesta disciplinare nei confronti di Lauber, il quale ha poi a sua volta presentato una richiesta di vigilanza dinnanzi alle Cdg. Queste ultime hanno rilevato come “il rapporto di fiducia tra l’Av-Mpc e il procuratore generale si è notevolmente incrinato”. Esse esamineranno quindi come tale fiducia “possa essere ristabilita”, eseguendo “un’ispezione che chiarisca le considerevoli divergenze”, “per rafforzare la stabilità e la credibilità del perseguimento penale a livello della Confederazione”.

Negli scorsi giorni sono però emersi altri casi di incontri informali non verbalizzati svolti dall’Mpc: uno nel caso di corruzione concernente il gruppo petrolifero brasiliano Petrobras, e l’altro in quello di riciclaggio di denaro nei confronti di Gulnara Karimova, figlia del presidente uzbeco. A tutto ciò si aggiunge anche una sospetta violazione del segreto d’ufficio da parte di Lauber: a uno o più incontri con Infantino era presente anche il procuratore altovallesano Rinaldo Arnold, che essendo una terza parte non coinvolta nel procedimento penale, non avrebbe dovuto essere presente. 

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