Svizzera

Michael Lauber rimane al suo posto e contrattacca

Il procuratore generale della Confederazione si dice scosso e deluso ma intende ripresentarsi per un nuovo mandato nonostante l'inchiesta disciplinare

Keystone
10 maggio 2019
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Sono deluso e scosso dall'avvio di un'inchiesta disciplinare, ma ho sempre detto la verità e intendo ripresentarmi per un nuovo mandato. Questo il succo di quanto dichiarato oggi ai media da un combattivo Michael Lauber, procuratore generale della Confederazione, da settimane sotto pressione per un incontro avuto col presidente della FIFA, Gianni Infantino, di cui sostiene di non ricordarsi.

In merito alla vicenda di corruzione in seno alla FIFA, l'Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione (AV-MPC) intende fare chiarezza sugli incontri - tre in tutto - avuti negli anni scorsi da Lauber col presidente della Federazione internazionale di calcio.

L'inchiesta disciplinare sarà affidata a uno specialista esterno, il cui nome sarà comunicato più tardi, per garantire un procedimento equo e obiettivo. La procedura servirà ad acclarare l'eventuale violazione dei doveri d'ufficio da parte del procuratore generale. L'apertura dell'inchiesta, precisa una nota odierna diffusa dall'AV-MPC, non comporta alcun pregiudizio in merito al suo esito.

Vicenda "assurda"

Lauber ha giudicato "assurdo" tutto quanto accaduto nelle ultime cinque settimane, specie nei media, in merito alle speculazioni attorno alla sua persona e al suo modo di operare, "come se avesse qualcosa da nascondere".

"Sono deluso per il fatto che non mi si creda, ossia che non mi ricordi di aver avuto un terzo incontro con Infantino", ha spiegato il procuratore generale in merito al bailamme mediatico e al conseguente avvio dell'inchiesta disciplinare.

A suo parere, quanto sta accadendo rappresenta un attacco frontale alla sua persona e al Ministero pubblico, compresi gli oltre 200 collaboratori impiegati, che egli si sente in dovere di difendere.

Di fronte a questa situazione, Lauber ha ritenuto suo dovere spiegare il suo punto di vista sulla vicenda, ripetendo più volte di aver non aver mai mentito, insomma di non aver mai voluto scientemente nascondere alcunché.

"E ora ci troviamo di fatto confrontati con una crisi istituzionale perché non mi ricordo di aver avuto un terzo incontro con Infantino", ha aggiunto il magistrato con amarezza.

Mai preso soldi

Interrogato sui parallelismi fatti da alcuni media romandi col caso Pierre Maudet, il consigliere di stato ginevrino sospettato di aver accettato vantaggi dall'emiro del Qatar, Lauber ha giudicato "assurdo" questo paragone. "Non ho mai avuto nulla a che fare col calcio, né ho mai preso soldi da chicchessia", ha replicato.

Nel rapporto d'attività del MPC per l'anno passato, in relazione alle inchieste FIFA si legge che il Ministero pubblico aveva reso noto nel novembre 2018 che c'erano stati due "incontri di coordinamento" nella primavera del 2016 tra il procuratore generale Lauber e l'allora neoeletto presidente della FIFA Gianni Infantino. I media avevano poi rivelato l'esistenza di un terzo incontro, di cui Lauber ha sempre detto di non aver alcun ricordo.

A fine 2018 l'AV-MPC aveva raccomandato a quest'ultimo di documentare in futuro gli incontri di ordine superiore ai fini della tracciabilità, anche se non concernono una inchiesta penale.

Lauber ha dichiarato oggi di aver preso provvedimenti per implementare questa direttiva, precisando che gli incontri in sé non sono stati giudicati illegali da parte dell'AV-MPC.

Fiducia nelle istituzioni

Per quanto attiene al suo futuro, Lauber ha ribadito quanto dichiarato qualche giorno fa a radio SRF, ossia di voler mantenere la sua candidatura per un altro mandato di quattro anni, su cui il Parlamento sarà chiamato ad esprimersi durante la sessione estiva.

Lunedì dovrà vedere i membri delle commissioni della gestione e mercoledì dovrà affrontare la Commissione giudiziaria dell'Assemblea federale, la quale dovrà esprimere una raccomandazione ai deputati.

Frattanto, oggi Michael Lauber è stato sentito da una sub commissione delle Commissione della gestione. Di questo incontro ha approfittato per spiegare il suo punto di vista sul caso. Lauber ha sostenuto di aver fiducia nelle istituzioni e di sperare che questa vicenda, focalizzata sulla sua capacità o meno di ricordare, non metta in ombra otto anni di lavoro alla guida del MPC.

Il caso Thormann

A prescindere dall'esito dell'inchiesta su Lauber, negli ultimi mesi il MPC è stato scosso da un'altra vicenda che ha portato alla sospensione del procuratore capo responsabile per le indagini sui reati economici, Oliver Thormann. Un procuratore straordinario è stato incaricato di chiarire le accuse mosse contro di lui, collegate al procedimento in corso riguardante sempre la FIFA.

Il provvedimento è stato adottato a fine ottobre dallo stesso Lauber dopo che quest'ultimo aveva ricevuto alla fine di settembre 2018 "informazioni con accuse" contro Thormann.

All'epoca, il MPC aveva puntualizzato che questa sospensione non aveva alcun rapporto con i due incontri bilaterali tra Lauber e Gianni Infantino, sui quali i giornali avevano riferito in precedenza sulla base dei cosiddetti 'Football Leaks', documenti che mettono in luce le relazioni tra il mondo del calcio e le sue istituzioni con vari altri attori, come la finanza globale.

Thormann è stato responsabile di importanti procedimenti penali svizzeri di portata internazionale. Tra questi casi di corruzione che hanno coinvolto la FIFA, il fondo sovrano malaysiano 1MDB e la compagnia petrolifera brasiliana Petrobras.

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