Svizzera

Crisi di fiducia nel governo argoviese

La consigliera di Stato Franziska Roth lascia l'Udc. Reggerà il suo dipartimento senza 'etichette'. Reazione stizzita del partito

Franziska Roth (Keystone)
23 aprile 2019
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La consigliera di Stato argoviese Franziska Roth lascia l'Udc e continuerà a dirigere il Dipartimento della sanità e della socialità senza etichetta partitica. Eletta alla fine del 2016, è criticata da varie forze politiche, tra cui i democentristi, per la sua gestione del Dipartimento. Lo stesso governo cantonale in marzo ha commissionato un'analisi. In una conferenza stampa, oggi martedì, ad Aarau, Roth ha stigmatizzato la condotta del suo ormai ex partito che, a suo dire, l'avrebbe coperta di rimproveri confusi. L'Udc cantonale, malgrado i suoi appelli, non ha mai saputo puntare il dito contro falle concrete nella direzione del Dgs, ha affermato.

Roth - 54 anni, ex presidente del Tribunale distrettuale di Brugg, nell'esecutivo cantonale dall'inizio del 2017, quando ha occupato a sorpresa una seconda poltrona per l'Udc - ha quindi preso atto dell'impossibilità di proseguire la collaborazione con i vertici del gruppo parlamentare e con la direzione del partito cantonale. L'uscita dal partito non è stata una scelta facile: l'Udc è stata e rimane tutt'ora la sua patria politica, tanto che la magistrata non esclude un rientro nelle file democentriste. Roth pone, però, una condizione: ai vertici dell'Udc argoviese dovranno pervenire forze costruttive. La consigliera di Stato promette che continuerà a fare una politica chiaramente borghese ed è convinta che potrà contare sul sostegno del centro destra e della destra in Gran Consiglio. La "ministra" cantonale della sanità e della socialità ha ricordato i suoi successi nei due anni di mandato nell'esecutivo, tra cui risparmi per 25 milioni di franchi grazie alla promozione del settore ambulatoriale e di sette milioni nell'ambito dell'asilo.

L'Udc reagisce stizzita alla decisione di Roth. I democentristi, in un comunicato, si chiedono come la consigliera di Stato possa operare senza il sostegno di un partito in Gran Consiglio. Sottolineano inoltre che la decisione della 'ministra' non risolve alcun problema. Il solo passo da compiere sarebbe stata la dimissione dal governo. Il partito presenta le proprie scuse agli elettori argoviesi per aver presentato nel 2016 la candidatura di una persona senza volontà, interesse e neppure talento per un mandato in un esecutivo cantonale. Il 19 marzo il partito aveva imposto un aut aut alla sua consigliera di Stato: migliorare la gestione del Dipartimento oppure rassegnare le dimissioni entro l'estate.

La crisi di fiducia nei confronti della consigliera di Stato si era fatta evidente a metà marzo, quando il governo argoviese aveva annunciato di avere commissionato un'"analisi indipendente ed esterna dell'organizzazione, della gestione e del clima di lavoro all'interno del Dipartimento cantonale della sanità e della socialità".

 

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