Svizzera

'Giovani farmacisti, quale futuro?'

Interpellanza al Consiglio federale di Lorenzo Quadri (Lega dei Ticinesi), che chiede lumi sulle conseguenze della nuova regolamentazione nel settore

((Ti-Press))
21 marzo 2019
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“L’entrata in vigore della modifica della Legge federale sulle professioni mediche il primo gennaio 2018 ha particolarmente svantaggiato i giovani farmacisti, segnatamente quelli che hanno ottenuto il libero esercizio dopo il primo gennaio dello scorso anno. Essi si suddividono in due categorie: quelli iscritti alla formazione post-grade e quelli che invece non lo sono. La formazione post-grade ha un costo assai elevato, per la sola iscrizione occorrono 25mila franchi. Durante la formazione, il giovane farmacista può svolgere un’attività lavorativa per non più del 50-70% e può supplire il responsabile sanitario al massimo per due mezze giornate alla settimana. Queste limitazioni riducono notevolmente le possibilità d’impiego dei farmacisti in formazione, rendendoli “poco attrattivi” per i titolari di una farmacia”. Sono, queste, affermazioni contenute in un'interpellanza al Consiglio federale imnoltrata dal consigliere nazionale Lorenzo Quadri. Il parlamentare leghista ricorda come sia “particolarmente critica la situazione dei farmacisti che non seguono la formazione post-grade (ad esempio perché non possono permettersi di far fronte ai costi che essa comporta). Questi farmacisti, come precisa anche la circolare del 22 dicembre 2017 dell’Ufficio del farmacista cantonale ticinese, possono esercitare “unicamente come collaboratori, sotto la diretta sorveglianza del responsabile sanitario, senza possibilità di assumere supplenze”. Sono quindi destinati a rimanere, di fatto, degli assistenti di farmacia a vita. Anche a livello salariale, la differenza tra quello di un farmacista laureato ma senza formazione post-grade e quello di un’assistente di farmacia (che non dispone di una laurea, avendo svolto un apprendistato) è minima. La nuova regolamentazione avrà conseguenze anche per le assistenti di farmacia. Se il loro ruolo attuale verrà di fatto affidato a dei laureati, le assistenti di farmacia si troveranno giocoforza confinate a compiti che non comportano la manipolazione di farmaci (quindi legati ad esempio al banco di profumeria, o alle ordinazioni). Risulteranno quindi fortemente limitate rispetto a quella che è la pratica attuale”. Fatte queste considerazioni Quadri chiede se non sia il caso di proporre dei correttivi a questa situazione che ritiene “penalizzante” per la categoria.

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