Svizzera

Domani si celebra la Giornata mondiale dell'acqua

'Acqua per tutti' il motto scelto dalle Nazioni unite per ricordare l'importanza di questo elemento base. Un bene che è però, spesso,'appannaggio' di pochi

21 marzo 2019
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 Il 22 marzo si svolge la Giornata mondiale dell’acqua delle Nazioni Unite, che quest’anno sarà celebrata con il motto «Acqua per tutti - Nessuno escluso». Viene dunque da chiedersi: a chi appartiene l’acqua e chi vi deve avere accesso? Su tutto il territorio nazionale l’acqua proviene per il 40% da sorgenti, per un altro 40% da falde freatiche e per il 20% da fiumi e laghi. Ma a chi appartengono le risorse idriche, a chi appartiene l’acqua? Chi lo stabilisce e chi la può utilizzare? Ai Cantoni la sovranità sull’utilizzazione delle acque In Svizzera la sovranità sull’utilizzazione dell’acqua compete sostanzialmente ai Cantoni. In ogni Cantone le acque superficiali, ossia laghi, fiumi e torrenti sono sotto il loro controllo. I possenti acquiferi e bacini di acque sotterranee, che costituiscono la ricchezza e le riserve di acqua potabile di intere regioni, sono anch’essi considerati acque pubbliche. Queste riserve di acque sotterranee non possono pertanto essere proprietà privata. Questa giurisprudenza viene motivata con la tutela dell’interesse pubblico per un bene di importanza vitale per la comunità. Le falde freatiche più piccole, di estensione ridotta e localmente limitata a uno o pochi fondi, possono invece essere classificate come acque private. Nei singoli casi si dovrà pertanto sempre verificare se il diritto cantonale applicabile non possa dichiarare acque pubbliche tali riserve di acque sotterranee. Secondo il codice civile una sorgente appartiene al proprietario del terreno e, di conseguenza, in un certo senso è acqua privata. Ma se la sorgente ha un determinato gettito, il Cantone la può avocare a sé. L’approvvigionamento idrico compete ai Comuni L'approvvigionamento idrico è un compito pubblico la cui responsabilità compete ai Comuni. La legislazione cantonale prevede tuttavia la possibilità di delegare questo compito, ad esempio ad aziende private dell’acqua potabile come società cooperative o società anonime, delegando loro anche gli obblighi giuridici, tra cui il principio di copertura dei costi. La responsabilità dell’approvvigionamento idrico resta tuttavia esclusivamente al Comune. La maggior parte delle società anonime che oggi gestiscono un approvvigionamento idrico in Svizzera appartengono completamente ai poteri pubblici (privatizzazione formale). Tutte le aziende dell’acqua potabile sono tenute a rispettare le vigenti norme di qualità ai sensi della legislazione sulle derrate alimentari. Il prezzo è di tutto rispetto, in Svizzera 1000 litri di acqua potabile costano in media 2,30 franchi o circa 30 centesimi a persona al giorno. Grazie alla protezione preventiva delle risorse di acqua potabile, fino a oggi non sono stati necessari costosi interventi di depurazione. Per questo motivo l’associazione per l’acqua potabile SSIGA lotta per un rafforzamento della protezione delle risorse idriche naturali dalle minacce attuali quali pesticidi o nitrati. Per l’utilizzazione delle riserve idriche pubbliche le aziende dell’acqua potabile, così come qualsiasi utilizzatore d’acqua, deve ottenere una concessione dal Cantone e pagare una tassa di concessione.

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