Svizzera

Svizzeri sempre meno carnivori. Il pollo però...

Il consumo pro capite si è ridotto del 7% dal 2010. Quello del pollame è l'unico mercato in crescita.

(TiPress)
21 febbraio 2019
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Il consumo di carne continua a diminuire in Svizzera. Rispetto al 2010, si è ridotto del 7% pro capite. Solo quello del pollame è in controtendenza.

Lo scorso anno, il commercio al dettaglio svizzero ha venduto 217'904 tonnellate di prodotti a base di carne, ovvero circa 4mila tonnellate in meno rispetto al 2017 (-2%), comunica oggi l'Ufficio federale dell'agricoltura (Ufag). Complessivamente, il fatturato delle vendite di carne si è contratto dell'1,2%, a 4,63 miliardi di franchi. Il prezzo al chilogrammo è aumentato mediamente dello 0,7%, attestandosi a quasi 21 franchi.

Pollo il preferito

La carne preferita dagli abitanti della Svizzera rimane il pollo. Si tratta dell'unico mercato in crescita. Nel 2018 le vendite sono aumentate dell'1,5%, attestandosi a 49'700 tonnellate. L'incremento ha riguardato soprattutto le ali (+10,2%) e i nuggets (+1,8%), mentre sono praticamente stagnate le vendite dei petti (+0,4%) e si sono ridotte quelle di mezzi e interi polli (-2,9%) nonché delle cosce (-0,8%).

Parallelamente è stato possibile aumentare la produzione indigena, a scapito delle importazioni. Lo scorso anno il giro d'affari del commercio al dettaglio di pollame è aumentato dell'1,1% a 782 milioni di franchi, malgrado il fatto che questo tipo di carne fresca è stata offerta complessivamente a prezzi leggermente inferiori rispetto all'anno prima.

Gli altri tipi di carne hanno registrato una flessione delle vendite, in particolare quella di vitello (-6,3% in volume e -5,4% in fatturato), di agnello (rispettivamente -6,0% e -3,9%) e di maiale (-5,9% e -2,4%). Il calo è stato più contenuto per quella di manzo (-1,0% e -0,7%).

Meno salumi

In flessione sono risultati anche i volumi di vendita dei prodotti trasformati (-1,4% a 86'710 tonnellate). Il calo ha riguardato soprattutto il prosciutto crudo (-2,9%), la pancetta (-2,8%), la carne secca (-2,8%) e il prosciutto cotto (-2,4%).

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