Svizzera

Dispersione insediamenti, reazioni contrapposte

Il chiaro "no" che si profila all'iniziativa popolare dei Giovani Verdi non delude del tutto i promotori e rallegra economiesuisse

10 febbraio 2019
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Mentre ci si avvia verso un chiarissimo "no" all’iniziativa popolare contro la dispersione degli insediamenti, il co-presidente dell’iniziativa, Luzian Franzini, si è detto deluso dei risultati della votazione odierna, ma non del tutto scontento. "All’inizio uno è certamente deluso", ha detto Franzini alla radio Srf. La soglia di riferimento fissata dai promotori, ossia un tasso di approvazione di almeno il 40%, probabilmente non sarà raggiunto. "Tutti sono ora chiamati ad attuare l’attuale legge sulla pianificazione territoriale e a costruire dove ha senso". Il partito dei giovani Verdi, tuttavia, è stato in grado di ottenere alcuni successi, ha detto Franzini. L’affluenza alle urne non è stata così bassa come temuto e "abbiamo avviato una vivace discussione". Franzini ha affermato che il chiaro rifiuto è da mettere in relazione ai molti argomenti fuorvianti messi in circolazione dagli avversari. Nonostante tutti gli sforzi profusi per spiegare alla gente un tema tanto complesso quale quello della pianificazione territoriale, non siamo riusciti nell’intento.

Secondo le prime proiezioni diffuse dalla Ssr, la proposta dei Giovani Verdi verrebbe bocciata nella misura del 64%. Sono intanto noti i risultati definitivi di sette cantoni: Argovia ha respinto l’iniziativa nella misura del 66,4%, Glarona del 63,9%, Sciaffusa del 62,5% e Lucerna del 66,3%. Ancora più alte le percentuali di voti contrari in Vallese (78,7%), Svitto (73,8%) e Nidvaldo (75,7%).

Intanto, economiesuisse si rallegra del chiaro rifiuto popolare. "Il progetto di legge perseguiva un obiettivo legittimo, ma con misure troppo estreme e anche controproducenti. Per proteggere il territorio, l’associazione mantello dell’economia si basa piuttosto sulla legge sulla pianificazione del territorio in vigore", si legge in una nota.

L’iniziativa dei Giovani Verdi era "troppo radicale" e la popolazione ne era cosciente. Se fosse stata accettata avrebbe congelato lo sviluppo economico del Paese. È il commento al voto di Jacques Bourgeois, direttore dell’Unione svizzera dei contadini (Usc) e consigliere nazionale (Plr/Fr). "Non si può rimanere immobili", anche perché "ci si aspetta che la popolazione in futuro continui a crescere". È però chiaro, secondo il presidente dell’Usc, che gli svizzeri vogliono lottare contro l’espansione dei centri urbani e mantenere la qualità di vita. Le basi legali esistono già e bisogna metterle in pratica. Gli strumenti per la densificazione sono già in atto e la loro attuazione deve continuare.

 

 

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