Svizzera

Salva, per ora, la replay-tv

Si potrà continuare a saltare la pubblicità: bocciato l'emendamento alla legge sul diritto d'autore che voleva limitare la televisione in differita

14 dicembre 2018
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Gli spettatori potranno continuare a saltare la pubblicità quando guardano la tv in differita. Almeno per ora: non solo perché il dossier della legge sul diritto d'autore – per la quale era stato presentato l'emendamento sulle Replay-TV bocciato con 182 voti contro 6 e 9 astenuti – approvato dal Consiglio Nazionale va adesso agli Stati, ma anche perché molti degli interventi suonano come un "poi vediamo".

Per il ppd lucernese Andrea Gmür, prima di esprimersi bisognerebbe condurre una indagine approfondita, e altri parlamentari hanno anche affermato che si tratta di un problema di politica dei media non del diritto d'autore. E c'è chi, come l'argoviese Bernhard Guhl, auspica un accordo tra le parti, senza coinvolgere la politica.
Accordo che vedrebbe, da un lato, gruppi come Upc, Swisscom e Sunrise che con i loro servizi di tv in differita offrono agli spettatori la possibilità di saltare la pubblicità; dall'altra le emittenti tv che sostengono di aver subito un calo delle entrate pubblicitarie.

Grazie alle trasmissioni in differita i grandi gruppi come UPC e Swisscom incassano 250 milioni di franchi all'anno e ne riversano solo 10 alle emittenti, ha ricordato il socialista bernese Matthias Aebischer a nome della commissione che aveva proposto l'emendamento che – bene ricordarlo – non prevedeva il divieto di saltare da un momento all'altro della registrazione, ma solo il consenso dell'emittente a tale pratica. Consenso che avrebbe dato maggior potere contrattuale alle emittenti. "Grazie alle proposte della commissione, i diffusori, che finora rifiutavano il dialogo, hanno accettato di incontrare la controparte", ha poi affermato Aebischer. 

La questione è quindi ancora aperta. Con il rischio, in caso non si trovi una compensazione soddisfacente per le emittenti, che come già avvenuto all'estero le pubblicità si adattino alla nuova situazione, con spot più brevi – e più difficili da saltare – ma più numerosi o, peggio ancora, in sovrimpressione durante le trasmissioni.

La nuova legge sul diritto d'autore

Le disposizioni sulla Replay-TV sono comunque solo un aspetto della revisione della legge sul diritto d'autore il cui obiettivo è aggiornare le disposizioni agli sviluppi tecnologici. L'attuale legge risale al 1992 quando si andava ancora in videoteca a noleggiare videocassette, aveva affermato ieri il plr Philippe Bauer.

La legge prevede di agire sugli "hosting provider" in Svizzera, ovvero su coloro che mettono a disposizione dei clienti uno spazio su Internet su cui possono salvare informazioni (pagine, siti o applicazioni web). Sarà compito loro accertarsi che sui loro server non si insedino piattaforme pirata e rimuovere tempestivamente i contenuti lesivi del diritto d'autore.
I provvedimenti proposti dalla legge non intendono tuttavia "criminalizzare" i consumatori. Ciò significa, per esempio, che un brano musicale messo a disposizione su internet potrà continuare a essere scaricato, per uso privato, anche senza l'autorizzazione del detentore dei diritti.

Oggi il Nazionale ha inoltre esteso - con 132 voti contro 53 e 4 astenuti - la definizione di "uso privato" anche alle utilizzazioni "dinanzi a un gruppo ristretto di persone in aree private di alberghi, appartamenti di vacanza, ospedali o prigioni".

Il dossier, come accennato, va ora al Consiglio degli Stati.
 
 

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