Ginevra

Rimborsi spese dei municipali, aperta un'inchiesta penale

Il Ministero pubblico vuole approfondire la questione delle spese professionali. In gioco migliaia di franchi probabilmente ingiustificati

I municipali sotto inchiesta (Keystone)
7 novembre 2018
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Il Ministero pubblico ginevrino ha aperto un'inchiesta sui rimborsi per le spese professionali dei municipali della città di Ginevra. È stato avviato un procedimento per infedeltà nella gestione pubblica, ha precisato alla Keystone-Ats Henri Della Casa, portavoce della procura, confermando una notizia di Le Temps.

Stamane si è pure svolta una perquisizione negli uffici di Guillaume Barazzone, esponente Ppd, hanno constatato i giornalisti sul posto. L'edificio in questione ospita anche i dipartimenti diretti da Rémy Pagani (Ensemble à gauche) e Esther Alder (Verdi).

Da una recente verifica effettuata dalla Corte dei conti è emerso che i cinque membri dell'esecutivo cittadino hanno usato in modo piuttosto allegro i soldi dei contribuenti. Le spese per il 2017 variano notevolmente da un municipale all'altro, da 11mila franchi a 42mila franchi in un anno.

L'indagine ha permesso di rilevare spese il cui carattere professionale risulta piuttosto dubbio, soprattutto per Guillaume Barazzone, il più spendereccio fra gli eletti in Municipio, con 42mila franchi di rimborsi effettivi. Tra questi, oltre 17mila franchi di costi di telefonia mobile e circa 3mila franchi in taxi, in parte in piena notte e verso indirizzi privati. Altrettanti in taxi ne ha speso Esther Alder, pur avendo a disposizione un posto auto in centro città e un abbonamento ai trasporti pubblici Tpg.

Secondo la Corte, le regole adottate dalla Città sono insufficienti: non esiste una direttiva che specifichi che cosa si intende per spese professionali, che cosa è coperto dall'indennità forfettaria o che cosa può essere effettivamente rimborsato.

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