Svizzera

'Salari più equi per tutti'

L'Unione sindacale svizzera lamenta la disparità in busta paga. Nel Paese in 14mila guadagnano più di mezzo milione l'anno. Negli anni '60 erano 3mila

(foto Ti-Press)
25 ottobre 2018
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La crescita economica deve andare a beneficio dei lavoratori. È quanto sostiene l'Unione sindacale svizzera (Uss), secondo cui i contratti collettivi di lavoro, una previdenza adeguata e misure relative ai premi dell'assicurazione malattia rappresentano mezzi efficaci. In un rapporto sulla ripartizione della ricchezza e del reddito, presentato oggi ai media a Berna, l'Uss indica che nonostante la crisi finanziaria e l'apprezzamento del franco, è stato avviato un processo di recupero per i salari più bassi. Si è anche rilevato un aumento del numero di Ccl.

La confederazione sindacale critica, tuttavia, la progressione sproporzionata dei salari elevati e molto elevati. Oggi la Svizzera conta circa 14'000 persone che percepiscono una retribuzione annuale superiore al mezzo milione di franchi. Negli anni '60 erano solo 3'000.

La politica salariale è stata un errore

Il divario a livello di ricchezza è enorme: in dieci anni, la quota delle persone che controllano l'intera ricchezza mondiale è passata dal 6 al 42%, sostiene l'Unione sindacale. La Svizzera è saldamente in testa alla graduatoria globale. L'onere dei premi dell'assicurazione malattia è un errore nella politica salariale, ritiene l'Uss. Negli ultimi 20 anni i premi sono aumentati del 115%, mentre le riduzioni concesse solo del 32%. "Negli ultimi quindici o vent'anni, la politica svizzera in materia di imposte e spese obbligatorie è stata concepita a favore delle classi privilegiate, mentre le famiglie a basse e medio reddito sono state molto più tassate", rileva la confederazione sindacale.

Limite ai premi

Nel 1996, quando è stata introdotta la nuova legge sull'assicurazione malattie, la richiesta della politica era che le famiglie non destinassero più dell'8% del loro budget ai premi. L'obiettivo è però ben lontano. Secondo l'Uss, una soglia massima del 10% è più realistica. La confederazione sindacale rimanda poi all'iniziativa del Ppd, lanciata a metà ottobre, la quale chiede che la crescita dei costi sanitari - e quindi dei premi - non sia maggiore della progressione economica e salariale. Il fattore più importante per un'equa distribuzione del reddito è l'evoluzione dei salari. Grazie a una crescita consolidata che prosegue dal 2016, la situazione attuale è ideale per avanzare negoziati in merito agli stipendi. Secondo l'Uss, un buon reddito è fondamentale per garantire una previdenza adeguata.

Aumenti salariali fino al 2,5%

L'unione sindacale esige in particolare un aumento delle retribuzioni tra il 2 e il 2,5%, la 13esima per tutti, l'eliminazione delle discriminazioni salariali nei confronti delle donne e salari minimi migliori. Dal suo punto di vista, la politica fiscale che favorisce stipendi elevati deve essere corretta. Servizi pubblici efficienti e abbordabili costituiscono anche un fattore decisivo in termini di politica salariale contro le diffuse ineguaglianze di reddito e di ricchezza.

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