Svizzera

Parità salariale, se ne discute oggi al Consiglio nazionale

Al Consiglio degli Stati si parlerà invece di lavoratori distaccati: persone che sfuggono al salario minimo, introdotto in Ticino mediante voto popolare

Ti-Press
25 settembre 2018
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Riprendono stamane i lavori alle Camere federali. Tema principale al Consiglio nazionale (dalle 8.00 alle 12.30) sarà ancora la legge sulla parità uomo-donna, in particolare sui salari. Ieri, il plenum ha deciso che in futuro, le imprese con almeno 100 lavoratori dovrebbero far svolgere un'analisi sull'uguaglianza dei salari tra i sessi ogni quattro anni, facendola verificare da un organismo indipendente.

Prima dell'atteso voto finale, la Camera del popolo dovrà ancora decidere se escludere le società quotate in borsa dal pubblicare i risultati dell'analisi sulla parità salariale in allegato al conto annuale.

Tra gli altri punti in sospeso figura anche la proposta di innalzare a 65 anni l'età pensionabile per le donne. In commissione questa eventualità è stata bocciata solo con il voto decisivo della presidente.

Tra gli altri temi in agenda figura la revisione della legge federale sugli stranieri. Tra le novità ci sono il rafforzamento della protezione delle vittime di violenze durante l'esercizio della prostituzione, necessario dopo l'abolizione dello statuto di artista di cabaret, e l'estensione dell'aiuto al ritorno in Patria alle persone ammesse provvisoriamente in Svizzera che non hanno presentato una domanda d'asilo.

Al Consiglio degli Stati (8.15-12.30), sono in programma tutta una serie di interventi parlamentari di competenza del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca. Tra questi atti figura la mozione del "senatore" Fabio Abate sui lavoratori distaccati (LDist). Attualmente, queste persone sfuggono al salario minimo introdotto in Ticino mediante votazione popolare.

L'articolo 2 della normativa prevede infatti che il datore di lavoro debba garantire "ai lavoratori distaccati almeno le condizioni lavorative e salariali prescritte nelle leggi federali, nelle ordinanze del Consiglio federale, in contratti collettivi di obbligatorietà generale e in contratti normali di lavoro...".

Abate chiede se non sia il caso di completare la Legge federale sui lavoratori distaccati, prevedendo anche il rispetto dei salari minimi adottati a livello cantonale.

Il Consiglio federale è contrario, sostenendo che un ampliamento del campo d'applicazione delle leggi cantonali sui salari minimi mediante la modifica della LDist, per includervi anche i lavoratori distaccati, esula dalle competenze della Confederazione.

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